Dopo il grave incidente d’autobus a Venezia in cui sono morte 21 persone, la Procura italiana ha avviato un’indagine sull’amministratore delegato della compagnia di autobus. Sono indagati anche due funzionari comunali responsabili della manutenzione di ponti e strade. Giovedì il pubblico ministero ha confermato le notizie dei media. La causa dell’incidente non è ancora chiara.
Anche tre tedeschi morirono in uno schianto durante il tragitto dalla cittadina lagunare a un campeggio sulla terraferma il 3 ottobre. Rimangono in ospedale 13 feriti. Un turista spagnolo di 52 anni è ancora in pericolo di vita. Secondo le autorità italiane, giovedì una coppia di fratelli tedeschi di 4 e 13 anni è stata trasferita in una clinica a Lipsia.
Poco prima di arrivare al campeggio, l’autobus a pieno carico è caduto da un ponte alto una decina di metri sulla linea ferroviaria. A quel tempo c’era un grosso buco nel guardrail. L’indagine ha preso di mira, tra l’altro, l’amministratore delegato della compagnia di autobus La Linea, presso la quale il gestore del campo ha noleggiato il veicolo. Verrà però verificato anche se le misure di protezione sul ponte siano inadeguate.
Nei primi giorni si era ipotizzato che il conducente avesse avuto un lieve attacco epilettico. Morto anche il 40enne italiano. Si attendono ancora i risultati dell’autopsia. Tutte le altre vittime erano turisti stranieri.
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