L’associazione ha denunciato la “pulizia sociale” prima delle Olimpiadi del 2024

PARIGI: Elisabeth Borne dovrà affrontare lunedì due nuove mozioni di censura in Assemblea, una risposta che ha poche possibilità di successo ai 49,3 utilizzati sul lato “entrate” del bilancio della Previdenza sociale che l’opposizione considera insufficiente.

Il successivo esame delle mozioni presentate dai gruppi di sinistra (LFI, comunisti ed ecologisti, senza PS) e l’Assemblea Generale Nazionale dovrà iniziare alle ore 15.00 in emiciclo, previa convalida formale, immediatamente prima, da parte della conferenza presidenziale del Palazzo Borbone .

I repubblicani (LR) che hanno escluso la riduzione del bilancio pubblico, dovrebbero subire la stessa sorte della mozione respinta quasi dieci giorni fa, un rifiuto che ha portato all’adozione della “prescrizione” del bilancio statale (PLF) in prima lettura .

Questo ciclo dovrà poi continuare: dopo l’udienza della mozione di lunedì, l’articolo 49 comma 3 della Costituzione può essere rinnovato la sera stessa o «entro il martedì»secondo fonti ministeriali.

Anche questa volta la sezione “spese” del bilancio della Previdenza Sociale (PLFSS) è stata adottata senza votazione, a causa della mancanza della maggioranza assoluta del presidente nell’Assemblea.

Questo sarebbe il quindicesimo utilizzo dello strumento criticato da Elisabetta Bornee il terzo riguardante il bilancio 2024 in prima lettura.

Tensioni sul franchise

“Nonostante la nostra offerta, ancora una volta, si è verificata la pratica dei gruppi di opposizione di rifiutarsi di votare sul bilancio, qualunque esso sia”, ha detto mercoledì per giustificare la sua repressione sul deficit stimato della Previdenza Sociale delle “entrate” del PLFSS. 11,2 miliardi nel 2024.

L’opposizione, accusando il governo di ignorare il dibattito parlamentare, si è rassegnata a una decisione fulminea sul resto del testo, vale a dire la sezione “costi”. Questa sezione contiene obiettivi di spesa specifici che considerano insufficienti per il sistema sanitario, e in particolare per gli ospedali.

Tra queste rientrano misure di austerità controverse, come ad esempio la possibilità di sospendere l’indennità giornaliera di un assicurato quando un medico incaricato dal datore di lavoro ritiene ingiustificata la sua cessazione dal rapporto di lavoro. Oppure rimborso ridotto per gli assicurati che rifiutano il trasporto sanitario insieme ad altre persone.

Un’altra misura di “responsabilità” si è già cristallizzata nel dibattito, senza nemmeno apparire in questo PLFSS: la stima del raddoppio dei restanti pagamenti da parte degli assicurati per medicinali (attualmente 50 centesimi a scatola) e consultazioni (1 euro), respinta dai partiti di opposizione come le associazioni degli utenti.

“In effetti, restano previste modifiche alle franchigie e alle tariffe”, ha risposto il ministro dei conti pubblici Thomas Cazenave, incalzato dalle domande dei deputati di destra e di sinistra.

Tuttavia, il ministro non garantisce che questo passo verrà attuato, considerando che ci sono altri modi per risparmiare, come ridurre le prescrizioni dei farmaci. E l’aumento dei franchising “rientra nell’ambito normativo”, non nel PLFSS, ha equivocato.

Resta l’incertezza anche su un’altra misura esplosiva: il possibile contributo di Agirc-Arrco, fondo pensione complementare privato.

Certamente il governo ha rinunciato “per ora” a svuotare il sistema gestito da queste parti sociali. Tuttavia, ciò non esclude la presentazione di emendamenti mentre prosegue il dibattito sul bilancio, se datori di lavoro e sindacati non forniscono “rapide” garanzie di buona volontà.

Secondo fonti del ministero, l’esecutivo vuole “arrivare al cofinanziamento delle pensioni minime”, con un contributo di Agirc-Arrco di circa 400 milioni di euro entro il 2024.

La sezione “spese” del PLFSS stabilisce anche le misure concordate, come il rimborso della protezione periodica riutilizzabile per le donne di età inferiore ai 26 anni. Ciò ha anche avviato una riforma della fissazione delle tariffe per i servizi negli ospedali.

L’uso del punto 49.3 consente al governo di integrare gli emendamenti di sua scelta, compresi i propri, nel testo di cui è responsabile.

In questa sezione “spese” del PLFSS, prevede, ad esempio, di aggiungere una concessione quinquennale di “status temporaneo” alla cannabis terapeutica, in attesa di una decisione di autorizzazione da parte delle autorità europee.

Riccarda Fallaci

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