L’Italia è rimasta scioccata dall’uccisione dell’orso, ha detto l’autore del reato

La morte di un amato orso ucciso vicino a un parco nazionale nel centro Italia, lasciando due cuccioli a badare a se stessi, ha suscitato indignazione e condanna da parte di politici e gruppi animalisti venerdì.

L’orso, un beniamino dei locali, è stato ucciso giovedì sera nei pressi del comune di San Benedetto dei Marsi, ha annunciato il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise sulla propria pagina Facebook, postando una foto diventata virale sui social.

Secondo loro, la polizia ha identificato l’autore del reato. Tanjug ha riferito di aver sparato all’animale perché aveva paura quando è apparso nella sua proprietà e non voleva ucciderlo.

L’orsa, chiamata Amarena per via del frutto che le piace, è stata vista con il suo cucciolo qualche giorno fa non lontano dalla città.

Nel parco nazionale vivono circa 50 orsi bruni.

L’indignazione per l’uccisione dell’orso è la continuazione del dibattito che circonda un incidente avvenuto ad aprile, quando un orso uccise un jogger di 26 anni nel nord Italia.

L’incidente ha scatenato una disputa legale tra le autorità locali, alcuni volevano sparargli e altri lo etichettavano come pericoloso, mentre le organizzazioni per il benessere degli animali volevano salvarlo.

Il direttore del parco, Luciano Samarone, ha detto al quotidiano La Repubblica che l’orso ha attraversato un recinto privato, ma non ha mai aggredito un essere umano.

Il ministro dell’Ambiente Gilberto Piqueto Fratin ha espresso rammarico per l’uccisione dell’orso, dicendo che gli riesce difficile credere che l’orso sia stato ucciso per legittima difesa, ma che aspetterà i risultati delle indagini.

I ranger del parco nazionale hanno cercato i bambini perché temevano per la loro sopravvivenza, ha detto Angelo Bonelli, leader del Partito dei Verdi.

Corrado Bellini

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