Il governo italiano blocca la carne prodotta nei laboratori

La scorsa settimana il parlamento italiano ha votato per approvare una legge che vieta la produzione, la vendita e l’importazione di carne o mangimi prodotti nei laboratori, e il governo ha affermato di difendere le tradizioni del Paese.

“L’Italia è il primo Paese al mondo a essere al sicuro dall’impatto sociale ed economico degli alimenti sintetici”, ha affermato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, mentre durante il voto si svolgevano le proteste a favore e contro la legge.

Tuttavia, nel DPR c’è stato un ampio dibattito tra i partiti che erano d’accordo con il disegno di legge e quelli che non erano d’accordo, quindi i due “parlavano pesantemente” tra loro. Tuttavia, nonostante le proteste, la DPR ha finalmente approvato il disegno di legge con 159 voti favorevoli e 53 contrari. Nel frattempo le sue disposizioni prevedono una multa di 60.000 euro per i trasgressori.

Per ora, la nuova legge non avrà un impatto significativo sull’Italia, poiché l’allevamento di carne è attualmente consentito solo a Singapore e negli Stati Uniti.

Nell’Unione Europea nessun Paese ha ancora dato il via libera a questo alimento. Tuttavia, se la richiesta viene accolta, la Commissione potrà esaminare la validità della legge italiana.

Wolfgang Gelbmann dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha dichiarato lo scorso settembre che nessuna proposta pertinente era stata ancora presentata alla Commissione per l’approvazione.

La nuova legge è vista dagli analisti come una vittoria del ministro dell’Agricoltura che l’anno scorso aveva promesso di non far arrivare i “cibi sintetici” sulle tavole degli italiani.

“Proteggiamo il nostro cibo, il sistema alimentare, preservando il rapporto tra cibo, terra e lavoro umano di cui godiamo da secoli”, ha detto Lollobrigida alla televisione italiana.

E ha sottolineato che “dobbiamo tutelare i lavoratori, i datori di lavoro agricoli e i cittadini che hanno il diritto di mangiare bene”.

Tuttavia, ci sono opinioni dissenzienti in Parlamento e fuori dal Parlamento che chiedono di votare contro il disegno di legge, che proibisce la produzione di alimenti sintetici da cellule animali senza uccidere l’animale e proibisce ai produttori di usare termini legati alla carne sulle etichette che descrivono alimenti contenenti proteine ​​vegetali.

I critici sostengono che la carne prodotta in laboratorio non è carne sintetica, perché è composta da cellule coltivate naturalmente senza modifiche genetiche.

Il disegno di legge è stato criticato anche dalle organizzazioni per i diritti degli animali che ritengono che questo particolare metodo di produzione tuteli l’ambiente.

Alberta Trevisan

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