Francia, Germania e Italia potrebbero far deragliare i negoziati sulla legislazione storica sull’intelligenza artificiale

Michele Spatari/NurFoto

Di fronte alla notizia che Francia, Germania e Italia stanno mettendo a repentaglio l’attuazione delle leggi storiche sull’intelligenza artificiale a causa della loro opposizione al modello di regolamentazione di base, Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International, ha dichiarato:

“L’UE ha l’opportunità di dimostrare leadership internazionale con l’adozione di questo potente e storico regolamento volto a proteggere i diritti fondamentali e mitigare i rischi delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. L’UE non deve vacillare di fronte a quest’ultimo ostacolo, e gli Stati membri dell’UE come Francia, Germania e Italia non devono indebolire la legislazione sull’intelligenza artificiale piegandosi alle affermazioni del settore tecnologico secondo cui la sua implementazione porterà a normative rigorose che avranno conseguenze devastanti. conseguenze. rallentando l’innovazione”.

“Non dimentichiamo che ‘innovazione versus regolamentazione’ è una falsa dicotomia che le aziende tecnologiche vendono da anni per evitare grandi responsabilità e normative vincolanti. Ciò sottolinea ancora una volta la concentrazione del potere di una manciata di aziende tecnologiche che cercano di creare le condizioni per la prima regolamentazione completa al mondo dell’intelligenza artificiale”.

“È stato dimostrato che le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale aumentano i danni ai diritti umani e la discriminazione quando vengono utilizzate per la sorveglianza di massa, l’attività di polizia, la distribuzione di benefici sociali e alle frontiere. “I gruppi marginali, come migranti, rifugiati e richiedenti asilo, sono i gruppi più colpiti e attaccati”.

“Attualmente, i paesi utilizzano sistemi di intelligenza artificiale non regolamentati per valutare le richieste di benefici sociali, monitorare gli spazi pubblici o determinare la probabilità che qualcuno commetta un crimine. Gli Stati membri dell’UE non devono sprecare questa opportunità per ottenere una legislazione forte che protegga i diritti umani, ad esempio ponendo fine all’uso e all’esportazione della sorveglianza di massa e di tecnologie discriminatorie come il riconoscimento facciale, e garantendo che l’intelligenza artificiale sia utilizzata dalla polizia, dall’immigrazione, e sicurezza nazionale. le autorità devono attuare misure rigorose in termini di trasparenza e responsabilità pubblica”.

“È fondamentale che Francia, Germania e Italia smettano di ritardare il processo negoziale e che i legislatori dell’UE si concentrino sul garantire che importanti tutele dei diritti umani siano codificate in legge prima che l’attuale mandato dell’UE scada nel 2024”.

Informazioni aggiuntive
Amnesty International, come parte di una coalizione di organizzazioni della società civile guidata dalla Rete europea per i diritti digitali (EDRi), ha chiesto una regolamentazione dell’Unione europea sull’intelligenza artificiale che protegga e promuova i diritti umani, compresi i diritti delle persone in movimento.

Gerardo Consoli

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