Secondo gli esperti, il ritrovamento accidentale di monete sotto la superficie del mare nei pressi del villaggio di Arzachena in Sardegna suggerisce fortemente che il relitto in questione (che non è stato ancora identificato) potrebbe essere rinvenuto anche in quel luogo.
Un sub ha individuato le monete – che si dice fossero una sorta di “detriti metallici” – in acque poco profonde e ha allertato le autorità. Si rivelò essere un “follis”: una moneta romana di bronzo o di rame, che in seguito venne utilizzata anche come moneta bizantina.
Secondo il Ministero della Cultura italiano, sui fondali marini vicino alla costa della Sardegna è stata scoperta una vasta collezione di monete perfettamente conservate del IV secolo d.C. In base all’importanza del ritrovamento si stima che ne esistano tra i 30.000 e i 50.000… pic.twitter.com/cf7CcoEkfO
— Archeo – Storia (@archeohistories) 6 novembre 2023
In base al loro peso, il numero di monete ritrovate è stimato tra 30.000 e 50.000 pezzi. Sono stati tenuti in “condizioni straordinarie”, ha affermato il ministero italiano in una nota sabato 4 novembre.
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Finora i ricercatori hanno notato solo quattro monete del tesoro, ma anche quelle sono “leggibili”.
Dal 324 al 340 d.C
Secondo la dichiarazione, le monete risalgono al periodo compreso tra il 324 e il 340 d.C. e furono prodotte dalle zecche dell’Impero Romano.
“Questa scoperta sottolinea la ricchezza e l’importanza del patrimonio archeologico che i nostri fondali marini ancora conservano”, ha affermato, secondo il sito di notizie. CNN capo dell’ufficio regionale del patrimonio locale, Luigi La Rocca.
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