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Pubblicato il 01/08/2022 alle 11:02 – Aggiornato il 01/08/2022 alle 11:02
Gli strateghi bancari italiani prevedono un anno favorevole per aziende e prezzi.
Gli esperti di Unicredit prevedono un viaggio più caotico nel 2022 e una maggiore volatilità sui mercati. L’incertezza sull’evoluzione del virus, l’inflazione persistentemente elevata e la risposta della banca centrale solleveranno dubbi.
Ma le azioni europee saranno sostenute da una solida crescita degli utili, con un potenziale che dovrebbe avvicinarsi al 10% entro il 2022.
Gli economisti della banca prevedono che una crescita globale del 4,2% sarà frenata dalla continua congestione e da un’inflazione più sostenibile. Prevedono il 3,7% nel 2023, quando il sostegno alla politica monetaria e la spesa pubblica diminuiranno.
Nella zona euro, la crescita è prevista al 3,9% nel 2022 e al 2,9% nel 2023. Gli utili aziendali dovrebbero aumentare del 12% nel 2022 e del 7% nel 2023.
I multipli dovrebbero diminuire negli Stati Uniti
I multipli di rating dovrebbero essere in calo negli Stati Uniti, ma stabili in Europa.
Tra le idee forti avanzate dagli strateghi dell’establishment, il tasso di interesse decennale statunitense salirà al 2% entro la fine del 2022, spingendo gli investitori a vendere l’estremità lunga della curva dei rendimenti statunitensi.
La fine degli acquisti di asset da parte della Fed è prevista per il prossimo marzo e lo slancio della crescita spingerà al rialzo i rendimenti obbligazionari.
Gli strateghi di Unicredit consigliano inoltre di scegliere titoli più difensivi, a scapito delle società cicliche più soggette a difficoltà di offerta.
Preferenza per la difensiva
Le banche “esagerano” cibo e bevande, finanza, beni di consumo e servizi ai consumatori, salute e tecnologia.
D’altra parte, si tratta di prodotti chimici “meno pesanti”, risorse di base, beni capitali e servizi alle imprese.
Unicredit preferisce titoli più grandi e più difensivi e acquista l’indice di volatilità, VStoxx sotto i 20 punti.
Per la fine del 2022, gli obiettivi dell’indice sono 5.100 punti per l’S&P 500 e 4.750 per l’Eurostoxx 50.
I rischi principali proverranno dall’aumento dei prezzi dell’energia, dalla politica monetaria troppo restrittiva, dal crollo immobiliare cinese, dalle rinnovate tensioni tra Cina e Stati Uniti o tra Russia e Ucraina.
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