Capodanno e la pandemia. Che ne dici di crescere un po’?

La domanda del titolo è retorica perché tutti conosciamo la risposta. Questo sarebbe un grande “sì” che in realtà significa “no” (al contrario del tradizionale bastardo tsiprice). Saremmo tutti d’accordo che alla fine dovremo crescere e poi metà di noi continuerà a pensare e vivere come bambini di cinque anni con indipendenza finanziaria e libertà di movimento. Tuttavia, la necessità di maturare è sempre la stessa e sempre grande, almeno per capire che le nostre scelte hanno determinate conseguenze ed è impossibile scegliere A e aspettare (o addirittura pretendere) le conseguenze. .

Perché dico questo? Dico questo perché vedo che molti cittadini sono allo stesso tempo preoccupati per una nuova ondata di pandemia (ed è un po’ grande e un po’ frettolosa) e arrabbiati all’idea che qualcuno possa rovinare i loro piani di festa e tagliarli via e vai alle feste ea capodanno. . Vedo le stesse persone arrabbiate per la possibilità di un divieto severo ma anche per la possibilità di un drammatico aumento del bilancio della pandemia. Cioè arrabbiato per la possibilità che il cane abbia fame ma anche per la possibilità di mangiare una fetta di torta per essere sazi (in teoria si parla sempre perché come è noto i cani non sono mai sazi).

Il governo sta cercando (temo invano) di bilanciare il rischio della rapida diffusione del coronavirus e l’indignazione per le restrizioni alle feste e il capodanno, e non lo fa per amore della celebrazione. Lo ha fatto perché ha capito che per un gran numero di cittadini i partiti oggi sono poco (o anche molto) più importanti della salute e di conseguenza della vita (cioè dei partiti del futuro).

Non giudico nessuna delle due preferenze. Personalmente, preferisco la salute e la vita, ma sono sicuro che molti cittadini possono dire che senza Capodanno la salute e la vita non hanno senso e non ho grossi problemi con le loro preferenze. Il mio problema è il loro piagnucolio (o anche la loro rabbia) che sono sicuro soffriremo di fronte alle conseguenze di questa preferenza.

Le cose sono le seguenti e piuttosto semplici: feste libere e Capodanno significano più libertà di movimento e quindi più casi e quindi più vittime. Feste limite e Capodanno significano meno casi e quindi meno vittime ma anche meno libertà di movimento. Questo a sua volta significa che chi vuole meno casi e vittime deve essere pronto a sacrificare la propria parte e chi non vuole misure restrittive rigide durante le vacanze non può meravigliarsi (o lamentarsi di più) dell’aumento dei casi e delle vittime. pandemia. Come non puoi dire che voglio tuffarmi in mare ma restare asciutto e non puoi dire che voglio nuotare con i miei amici ma non sollevare casi e migrare verso Dio.

In breve, amici e altre persone che non possono essere private di vivaci eventi sociali (e che capisco di più di te), fai ciò che ritieni sia meglio, vivi ciò che hai scelto ma alla fine sei maturato e preparati alle conseguenze. E chissà… potremmo essere molto fortunati (quasi improbabili) e non soffrire mai. E ben fatto.

Michela Eneide

"Pensatore. Appassionato di social media impenitente. Guru di viaggi per tutta la vita. Creatore orgoglioso."

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