Le ambizioni del sito sono cambiate. I termini non consentono più la sperimentazione dei lavori di restauro delle volte, posticipati al 2024, ma gli interventi di manutenzione restano ingenti. Da un lato verranno cambiati i 76 acceleratori appesi al soffitto che regolano il vento nel tubo. Verranno invece segati gli elementi al centro del tunnel, in previsione del prossimo cambio della soletta nel 2024.
Le strutture alla base di tutta questa circolazione vanno monitorate attentamente, soprattutto con stringhe ottiche in grado di rilevare anche le più piccole deformazioni, fino ai micron. Nel 2018 sono state apportate modifiche alla prima porzione di 555 metri, poi nel 2021 è stato individuato un altro settore di 1.136 metri. Questo programma di rinnovamento non è stato completato perché ci sono ancora 650 contatori da completare e la gestione proseguirà nel 2024.
Per quanto riguarda i lavori di riparazione della cupola, il Gruppo Europeo di Interesse Economico del Traforo del Monte Bianco (TMB-GEIE) ha stabilito che “il rinvio di un anno dei lavori di ristrutturazione non avrà alcun impatto sulla sicurezza degli utenti che utilizzano il tunnel. Il rinnovamento della cupola mira alla sostenibilità a lungo termine della struttura e fa parte di un programma permanente di monitoraggio e controllo degli elementi di ingegneria civile.
Chiusura annunciata fino a lunedì 18 dicembre, ore 22.00. TMB-GEIE si è ora impegnato “a fare tutto il possibile affinché il traffico possa essere ripristinato entro il 18 dicembre”. Pertanto, la riapertura anticipata del tunnel sarà possibile a seconda dello stato di avanzamento dei lavori.
Questa possibilità conviene a molti utenti, costretti a percorrere tratte alternative che allungano di due ore il viaggio tra Francia e Italia, o viceversa. Il 90% dei camion diretti al Monte Bianco devono utilizzare il traforo del Fréjus. Per i veicoli leggeri, saranno sostitutivi i sentieri del Gran San Bernardo o del Piccolo San Bernardo, purché non innevati.
Un disagio per alcuni ma una gioia per altri, l’assenza di camion fino a Natale è ciò che auspica la maggior parte degli abitanti della valle dell’Arve. Al contrario, la valle della Maurienne si prepara a giornate più difficili con traffico intenso.
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