come riprogrammare o richiedere un rimborso

“Alitalia in Amministrazione Straordinaria dalla mezzanotte del 25 agosto non venderà più biglietti per voli dal 15 ottobre”Lo riferisce la compagnia aerea nella nota, aggiungendo che la decisione ha seguito la procedura di vendita del ramo “Aviation” di “Alitalia – Societ Aerea Italiana Spa in amministrazione straordinaria alla società interamente pubblica italiana Trasporto Aereo SpA”.

In tal senso, ricordano che “il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato Alitalia interrompere la vendita dei biglietti e, di conseguenza, interrompere le attività di aviazione entro il 15 ottobre 2021, data in cui la nuova nave entrerà in funzione”.

La conferma arriva dopo il divieto alle compagnie turistiche argentine di effettuare acquisti di biglietti ai clienti e che ora dovranno riprogrammare i voli, oltre a coordinare i rimborsi.

Alitalia, in un comunicato, ha annunciato un meccanismo di riprogrammazione che sarà offerto a coloro che hanno acquistato i biglietti entro il 24 agosto con date di viaggio successive al 15 ottobre.

Nell’altra mano, I passeggeri possono apportare modifiche alla prenotazionea, senza rimborso tariffario, per i voli la cui data di ritorno deve essere anteriore al 14 ottobre 2021, ovvero deve anticipare l’itinerario e non deve superare la scadenza.

Allo stesso tempo, anche i passeggeri può scegliere di cambiare destinazione. Tuttavia, deve rientrare nella tariffa guadagnata e anche la data di ritorno deve essere anteriore al 14 ottobre 2021.

“Se non sono in grado o non sono interessati alla riprogrammazione, i passeggeri possono richiedere il rimborso completo, senza penali, del prezzo del biglietto acquistato o del valore di recupero del biglietto per il viaggio non ancora effettuato”, segnalato dalla società.

Ai primi di agosto il Country Manager dell’azienda per l’Argentina e il Cile, Tommaso Fumelli, ha incontrato i rappresentanti del settore delle agenzie turistiche, ai quali ha comunicato la decisione dell’azienda.

Durante l’incontro sono sorte polemiche. Lì hanno ratificato le agenzie che la società non sarebbe stata responsabile della svalutazione del peso. L’argomento: la situazione economica del Paese non è un problema per le compagnie aeree.

Una fonte del settore turistico ha confermato all’epoca a mbito che i rimborsi sarebbero stati restituiti in pesos e in dollari al momento dell’emissione del biglietto, con la compagnia aerea che da allora non avrebbe tenuto conto del deprezzamento del peso – che comporterebbe perdite per utenti – né li risarcirebbe per gli incidenti causati.

Per capire la gravità del caso, se un passeggero argentino ottenesse un biglietto nel 2019, e a causa della pandemia dovesse essere posticipato, riceverebbe un terzo del valore della prenotazione a causa della svalutazione avvenuta, ma soprattutto come conseguenza della violazione degli obblighi della società.

A seguito dell’incontro con Alitalia, la Federazione Argentina delle Associazioni Imprenditoriali Viaggi e Turismo ha incoraggiato le aziende tramite documenti postali a correggere o ratificare quanto riportato in sala durante l’incontro, in modo che i passeggeri potessero essere a conoscenza della situazione, cosa che si è conclusa accadendo. questo pomeriggio. Inoltre, gli hanno chiesto di rivedere la loro politica di rimborso.

Aroldo Giovinco

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