Draghi e Putin hanno una conversazione telefonica – Lavrov insiste sul “no” al piano di pace dell’Italia

Il primo ministro italiano Mario Draghi ha avuto un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin questo pomeriggio.

Secondo il presidente del Consiglio italiano, “la conversazione si è concentrata sugli sviluppi in Ucraina e sugli sforzi compiuti per trovare soluzioni reciprocamente accettabili alla crisi alimentare in corso e alle sue gravi conseguenze, nei Paesi più poveri del mondo.

Allo stesso tempo, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha respinto il piano di pace italiano per l’Ucraina. “I politici seri, che vogliono ottenere risultati e non sono interessati solo a promuovere se stessi ai propri elettori, non possono suggerire cose del genere”, ha affermato il ministro degli Esteri russo in un’intervista a Russia Today.

L’Italia ha presentato un piano di pace alle Nazioni Unite

Ricordiamo che il governo italiano, tramite il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha presentato al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres un piano di pace in quattro punti per l’Ucraina, che la Russia ha respinto martedì.

Punti del piano per l’Ucraina

Primo punto, la tregua. Le condizioni per l’entrata in vigore del piano erano le più difficili. Si tratta di raggiungere una tregua tra le parti coinvolte, in quanto una semplice tregua temporanea non è considerata sufficiente. Secondo il piano italiano, il cessate il fuoco deve essere accompagnato da un meccanismo di sorveglianza e da una smilitarizzazione totale al fronte.

Il secondo punto, la neutralità e l’Unione Europea. Il secondo punto riguarda i negoziati multilaterali sul futuro status dell’Ucraina. Secondo il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, sarebbe utile raggiungere la neutralità a Kiev, fornendo “garanzie politiche” da parte della comunità internazionale. Allo stesso tempo, questo accordo deve essere compatibile con l’adesione del paese all’UE.

Il terzo punto è l’autonomia regionale in questione. Sono stati presi in considerazione anche accordi sui territori contesi, con particolare riferimento alla Crimea e al Donbass. Questo accordo riguarderà la sovranità, il controllo territoriale, lo status giuridico di queste aree e qualsiasi governo autonomo.

Verranno fornite garanzie di identità storica e culturale. In altre parole, si fa riferimento all’autonomia del territorio conteso, che non è in conflitto con la sovranità di Kiev su tutto il Paese.

Il quarto punto, l’accordo sulla sicurezza e la pace in Europa. L’ultimo punto del piano di pace italiano è la firma di un nuovo accordo multilaterale sulla pace e la sicurezza in Europa, con riferimento diretto alle relazioni dell’UE con la Russia.

I suoi obiettivi principali sono garantire la stabilità strategica, il controllo delle armi e l’attuazione di misure per prevenire la guerra. Allo stesso tempo, la proposta italiana sottolinea la necessità di raggiungere un regime simile a quello che esisteva prima dell’invasione russa dell’Ucraina e – come ultima risorsa – un allentamento delle sanzioni contro la Russia.

Alberta Trevisan

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