Frode allo scarico: il tribunale vuole il parere di un esperto sulla causa del modello italiano

Dopo un ampio processo di risarcimento per le vittime tedesche, anche le vittime italiane della frode sui gas di scarico da parte della Volkswagen si sono rivolte all’Alta corte regionale di Braunschweig (OLG) – ma la prima camera ha voluto che le possibili rivendicazioni fossero esaminate professionalmente.

Dopo un’udienza preliminare sull’azione di dichiarazione tipo promossa martedì dal Centro consumatori altoatesino, il senato competente ha dichiarato che sarebbe stata commissionata una perizia. L’oggetto del processo era principalmente la questione se dovesse essere applicata la legge tedesca o italiana.

Più di 1000 consumatori del nord Italia hanno voluto battersi per un possibile risarcimento sulla base dell’esempio della causa modello tedesca, che ha portato a confronti tra Volkswagen e l’Associazione federale delle organizzazioni dei consumatori (vzbv). Si tratta anche di modelli diesel di VW, Audi, Skoda e Seat, che hanno motori EA189 con dispositivi di frantumazione illegali, tuttavia quelle auto sono state acquistate in Italia e non in Germania.

“Il Senato ha precedentemente dimostrato alle parti che, contrariamente a quanto affermato dai ricorrenti modello, nell’esame di eventuali richieste di risarcimento si applicherà il diritto sostanziale italiano e non tedesco”, ha chiarito OLG. Le questioni relative alla giurisdizione internazionale dei tribunali tedeschi dovrebbero essere separate dalle questioni relative al diritto applicabile. Di norma, l’ordinamento giuridico del paese in cui si è verificato il danno è responsabile del problema in questione.

Dopo una lunga disputa, Volkswagen e vzbv hanno raggiunto un accordo per circa 250.000 partecipanti al test case tedesco due anni fa. A seconda del tipo e dell’età della propria auto dagli anni modello 2008 al 2016, la parte lesa riceve tra 1350 e 6257 euro.


Metà settembre 2015: la US Environmental Protection Agency (EPA) ha accusato il gruppo Volkswagen di aver equipaggiato le auto diesel prodotte tra il 2009 e il 2015 con un software che ha imbrogliato i test per le normative ambientali statunitensi. Il California Air Resources Board (CARB) ha trovato risultati simili. Entrambe le autorità hanno inviato denunce a VW. (Foto: sede dell’EPA a Washington DC)
(Immagine: EPA
)


(fpi)

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Gerardo Consoli

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