GigaPress 2.0. Tesla utilizzerà il più grande motore di fonderia del mondo per Cybertruck

Oggi sembra una giornata stampa nel mondo dell’auto e dopo la conferma del test della mega pressa per la produzione di ricambi completi targati Volkswagen, ora tocca a voi Teslache hanno confermato che utilizzeranno il più grande della sua categoria per eseguire le parti che utilizzerà Cybertruck.

Questa tecnologia non solo consente di risparmiare sui costi, ma aumenta anche i tempi di produzione semplificando le linee di assemblaggio e riducendo la necessità di più robot sulla linea di produzione. Ad esempio, nel caso della Model Y, già prodotta in Texas con questa tecnica, si è riusciti a realizzare la struttura del veicolo con è sufficiente unire le due parti, anteriore e posteriore, tramite la batteria strutturale. Qualcosa che possiamo confrontare I 70 pezzi utilizzati dalla Model 3 stanno solo contando alla rovescia.

Questo nuovo sistema di produzione è il risultato della tecnologia italiana di Idra, l’azienda che realizza Giga Press personalizzate per Tesla, e ha appena ricevuto un ordine per diverse unità di Idra Giga Press da Tesla. Un set di cast peso 4 tonnellate che è quasi il doppio di quanto installato finora a 2,7 tonnellate.

Indubbiamente la parte più importante è che Tesla ha già predisposto l’equipaggiamento che andrà a comporre il Cybertruck. Un modello che, come ricordiamo, ha presentato il suo primo prototipo nel 2019, con un lancio programmato nel 2021. Ma come tutti sappiamo, finalmente e senza nuovi aggiornamenti, questo modello non raggiungerà il primo cliente fino al 2023.

A quanto pare, ciò è dovuto ai vari miglioramenti tecnici che Tesla introdurrà nel veicolo in modo che non possa essere separato dalla concorrenza. Quindi, è garantito che ti divertirai sistema di sterzo della ruota posteriore (già visto in GMC Hummer EV) e versione quad motor per abilitare le funzionalità TankTurn (già visto su Rivian R1T).

Ma sembra che le carenze di componenti possano essere la causa di ritardi che si accumulano di due anni rispetto alla data originariamente prevista, a condizione che non vengano ritardati ulteriormente. Qualcosa che con la notizia dell’arrivo di Giga Press 2.0 non sembra essere successo.

Via | elettricità

Gerardo Consoli

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