Hensel accetta i membri del gruppo italiano il 24 marzo

Il ministro del governo Alberto Hensel ha ricevuto nella sala Huarpes una delegazione italiana composta da rappresentanti dell’entourage del 24 marzo.

Questo gruppo è quello che ha condotto in Italia processi contro i repressivi argentini e uruguaiani esiliati in un paese europeo.

L’incontro presieduto dal Ministro del Governo è stato accompagnato dal Vice Segretario per i Diritti Umani Clarisa Botto e dal Direttore per lo Sviluppo e la Protezione dei Diritti Umani Carlos Goya.

2022-02-07 GOVERNO: HR 24 marzo

La delegazione dall’Italia era composta da Eva Lerouc (figlia dei dispersi, vittima di Malatto), gli avvocati Arturo Salerni e Mario Angelelli il 24 marzo, e Walter Calamita, ex prigioniero politico, più 5 familiari.

2022-02-07 GOVERNO: HR 24 marzo

Il ministro Hensel ha accolto con favore la delegazione, ha offerto il suo sostegno e ha dato ampio riconoscimento agli obiettivi perseguiti.

Tra gli oppressori c’era Carlos Malatto, che fu capo del RIM 22 tra il 1976 e il 1977. È accusato di aver fatto sparire 30 persone nella provincia durante quel periodo.

2022-02-07 GOVERNO: HR 24 marzo

Nell’agenda prevedono visite alla Penitenzieria Provinciale, all’Ex Corpo Legislativo, alla Marchesa, all’Archivio delle Memorie Provinciali e all’Ex Detenzioni Sotterranee. Inoltre, hanno in programma di incontrare le autorità provinciali, l’UNSJ e le organizzazioni per i diritti umani.

Il caso Malatto e la giustizia italiana

Il 20 novembre 2020, Jorge Ithurburu, presidente dell’Organizzazione italiana del 24 marzo e anche referente della Rete per i diritti di identità in Italia, è stato contattato tramite Grandma Plaza de Mayo.

Sono stati presi contatti per continuare i progressi nel caso Malatto. Carlos Luis Malatto, è stato capo del RIM 22 tra il 1976 e il 1977, è stato accusato della scomparsa di 30 persone nella provincia in quel momento. È detenuto nel carcere di Chimbas, dove quando è stato posto agli arresti domiciliari nel 2011, è fuggito in Italia, paese di cui ha la cittadinanza.

Poiché non poteva essere estradato in Argentina (per motivi tecnici, traduzione di documenti), il processo è iniziato in Italia. Il caso più risonante in cui sono stati processati è stato, tra le 30 persone scomparse, Juan Carlos Cámpora, che è stato il primo cancelliere dell’UNSJ e modella francese Marie Anne Erize.

In questo quadro, Zoom ha tenuto una serie di incontri, successivamente diffusi dai media internazionali e nazionali, tra cui RAI, Pagina12, Infobae e Televisione Pubblica. I ministeri governativi e le organizzazioni per i diritti umani di San Juan hanno partecipato a questo incontro.

Questa indagine è sotto inchiesta e il nostro Paese ha l’appoggio dello Stato Nazionale, attraverso il Segretario di Stato per i Diritti Umani, in particolare il Segretario, Horacio Pietragalla, e l’Ambasciata Argentina in Italia rappresentata da Roberto Carlés. Ha anche il sostegno delle organizzazioni per i diritti umani, in particolare Grandma Plaza de Mayo. Ha partecipato anche la Procura provinciale, attraverso il procuratore Francisco José Maldonado.

“È bene notare che dallo Stato della Provincia siamo impegnati nella cooperazione internazionale per portare la bandiera della Memoria, della Verità e della Giustizia. Il processo giudiziario sarà assicurato alla giustizia” ha commentato Carlos Goya, Direttore della Promozione e Protezione dell’Uomo Diritti.

La Procura ha invitato gli stati provinciali a farne parte, per aprire la sezione delle testimonianze, il governo provinciale è chiamato a tenere un registro ufficiale delle persone scomparse a San Juan, questo elenco è vidimato dal CONADEP e ha i rispettivi certificati. assenza per sparizione forzata, emessa dalla Segreteria di Stato per i Diritti Umani.

Questo processo dovrebbe iniziare il 15 ottobre e sarà svolto di persona. La stessa idea è che uno o due rappresentanti provinciali testimonino di questa causa, con l’elenco delle persone scomparse e la gestione di due attività aperte al pubblico, una riferita alla causa sopra menzionata e l’altra sul diritto all’identità e Nonna Plaza de Mayo.

Gerardo Consoli

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