La Commissione Europea vuole creare un gigantesco database di riconoscimento facciale che sarà condiviso con le forze dell’ordine in diversi paesi. È un grande passo avanti in questa tecnologia che sta suscitando molto scalpore.
La polizia europea ha portato 15 anni di condivisione di dettagli come impronte digitali e DNA nelle indagini penali, secondo la politica di Prüm II, e ora i legislatori stanno cercando di espanderlo per includere il riconoscimento facciale. Questo è il prossimo passo per l’UE.
L’ultimo documento, visto da Wired, mostra quanto sia grande questo database. Lo stato cattura tutti i tipi di immagini dei suoi cittadini (dove la sfida è riuscire a riconoscere i volti mentre invecchiano).
Ad esempio, l’Ungheria ha 30 milioni di foto, l’Italia 17 milioni, la Francia 6 milioni e la Germania 5,5 milioni. Queste foto ufficiali vanno da sospetti criminali a richiedenti asilo (o college). Gli esperti sono sempre più contrari alle proposte lanciate alla fine dello scorso anno.
“Ciò che viene creata è la più vasta infrastruttura di sorveglianza biometrica che penso che il mondo abbia mai visto.“, dice Ella Jakubowskaconsigliere politico della ONG per i diritti civili Digital Rights Europe.
Tuttavia, il portavoce dell’UE ha affermato che, come parte di Prüm II“Possono essere scambiate solo immagini di volti di sospettati o condannati. Non ci sarà corrispondenza delle immagini facciali con la popolazione generale”.
Il riconoscimento facciale è una delle tecnologie più controverse dell’ultimo decennio. Negli Stati Uniti abbiamo visto come le aziende (Microsoft o Amazon) smettono di investire denaro in esso dopo molti scandali di polizia.
Questa sfiducia è dovuta al fatto che mangiare le facce di base ha un pregiudizio razzista, come confermato da tutte le indagini indipendenti. Questa è la grande sfida della tecnologia che è chiamata a rivoluzionare il mondo della tecnologia.
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