Lo ha deciso il governo italiano, scrive il quotidiano La Repubblica. “Per lavorare bisogna avere un certificato verde in un’azienda pubblica così come in un’azienda privata. Il governo Draghi ha preso una decisione, volendo continuare l’applicazione obbligatoria dei certificati di vaccinazione”, scrive il quotidiano Roma.
La Repubblica ha aggiunto che Mario Draghi intende decidere l’attuazione del provvedimento nel gabinetto previsto per domani, con l’obiettivo di attuare entro la metà di ottobre i certificati obbligatori sul lavoro. Secondo le informazioni finora fornite, i controlli e le sanzioni non saranno gli stessi per tutti i dipendenti e i datori di lavoro.
In ambito sanitario, le multe decise per i dipendenti che tentano di non rispettare le norme obbligatorie sui certificati verdi e per i dirigenti che non esercitano un controllo adeguato vanno dai 400 euro ai 1.000 euro. Dichiara che i certificati di vaccinazione vengono rilasciati ai cittadini dei paesi che hanno ricevuto almeno la prima dose del vaccino contro il coronavirus.
Ostacolo “Salvini”
Resta da vedere, però, se Draghi riuscirà finalmente a superare l’opposizione di Matteo Salvini e parte della Lega. Fino a pochi giorni fa Salvini insisteva perché questo certificato obbligatorio venisse richiesto solo ai dipendenti pubblici.
Ora, però, il governatore del nord Italia eletto dalla Lega, ma anche il “numero due” del partito e il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, chiede che i permessi verdi vengano applicati alle aziende private così che non sono costretti a intensificare i casi in inverno per interrompere la loro produzione. .
E’ possibile che venga firmato un apposito accordo tra l’Associazione Industriali Italiani e il più grande sindacato del Paese. L’estensione del “certificato” al resto della pubblica amministrazione coinvolge 1.200.000 dipendenti, mentre l’estensione al settore privato renderà obbligatorio l’uso dei permessi verdi per 12.000.000 di cittadini.
Theodoros Andreadis Siggelakis, Roma
Fonte: onda tedesca
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