In Italia, il ritrovamento di una statua antica svela un grande segreto

Gli archeologi hanno portato alla luce il busto di due nuove statue in calcare di pugili dell’età del ferro al cimitero di Mont’e Prama a Cabras, in Sardegna, ha annunciato il ministero della Cultura italiano.

Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha detto che si tratta di un “scoperta straordinaria” in grado di spiegare questa cultura dell’età del ferro (c. 950 – 730 aC) le cui sepolture e statue sono state scavate nel sito archeologico di Mont’e Prama durante diverse campagne di scavo negli anni ’70.

Il busto nudo e altri frammenti di statue sono stati identificati come raffigurazioni di pugili, poiché gli scudi coprono i loro corpi. Sono simili ad altre due statue trovate a pochi metri di distanza nel 2014, attualmente in mostra in un museo locale, ha detto il ministero.

Gli archeologi che lavorano nella parte meridionale della vasta necropoli, scoperta nel 1974 dai contadini, hanno scavato anche un esteso passaggio funerario sull’asse nord-sud, dove sono state trovate tombe risalenti al 950. – 730 aC.

Mentre i frammenti di piccole e medie dimensioni vengono scavati e inventariati, “ci vorrà tempo per liberare i due busti, il blocco pesante e ingombrante, dai sedimenti e prepararli al recupero in buone condizioni di sicurezza”ha spiegato la responsabile del ministero della Cultura del sud Sardegna Monica Stochino.

Il sito appartiene alla cultura nuragica che è fiorita in Sardegna nei secoli fin dall’età del bronzo. Questa cultura è caratterizzata dai nuraghi, misteriosi monumenti in pietra che attualmente adornano il paesaggio sardo e la cui funzione iniziale rimane sconosciuta.

Migliaia di frammenti e pezzi più grandi scavati negli ultimi decenni nel sito di Mont’e Prama sono stati messi insieme per ricostruire la statua alta due metri, che è stata identificata come una statua di guerriero, arciere o lottatore. Gli archeologi non sanno ancora con certezza quale sia la sua funzione.

Non si sa dove fossero originariamente queste gigantesche statue, prima che venissero rotte in tempi antichi, forse da Fenici, Cartaginesi o gruppi di popolazioni nuragiche in lotta tra loro, i ricercatori formulano diverse ipotesi. Questi frammenti erano sparsi sopra e vicino alle tombe.

Riccarda Fallaci

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