fonte dell’immagine, Afp
- Autore, Redazione
- Titolo dell’autore, Mondo della BBC
Le due regioni più ricche del Nord Italia hanno votato a stragrande maggioranza a favore di una maggiore autonomia in un referendum non vincolante tenutosi questa domenica.
I primi risultati lo dimostrano più del 90% delle persone che pagano nel Venezia E Lombardia Hanno votato a favore di una maggiore autonomia.
I leader delle due regioni (entrambi esponenti della Lega Nord) hanno indicato che utilizzeranno il mandato per portare avanti le trattative a miglior accordo finanziario con il governo centrale di Roma.
Entrambe le regioni sostengono da tempo che il Nord sovvenziona il Sud.
“Non siamo la Catalogna”
Insieme le due regioni sono responsabili del 30% della ricchezza nazionale.
I critici della consultazione l’hanno definita una manovra per sostenere la Lega Nord, un’organizzazione di estrema destra, in vista delle elezioni generali previste per il prossimo anno, mentre il governo centrale di Roma lo ritenne non necessarioanche se ciò è consentito dalla Costituzione italiana.
fonte dell’immagine, Reuters
Il referendum contrasta con la crisi avvenuta in Spagna, dopo il referendum sull’indipendenza in Catalogna La Corte Costituzionale spagnola lo ha dichiarato illegale ancor prima che venga celebrato, il 1° ottobre.
Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, la cui affluenza elettorale è intorno al 40%, ha cercato di distanziare le consultazioni in Italia da quanto accade in Spagna.
“Non siamo la Catalogna”, ha detto all’agenzia di stampa Reuters.
“Rimaniamo nello Stato italiano con maggiore autonomia mentre la Catalogna vuole diventare il 29° paese dell’Unione Europea. Non noi. Non per il momento.”
Una delle lamentele dei territori era che mandavano a Roma più tasse di quelle che ricevevano dalla spesa pubblica e volevano ridurre i loro contributi all’erario centrale.
In Veneto la partecipazione elettorale è stata intorno al 57%.
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