Italia: prendere di mira le regole DW anti-vaccino

Sono in corso oggi nuove operazioni della polizia italiana, in particolare nelle più vaste regioni di Genova e Firenze. 29 raid, con tanti altri appelli per scusarsi del disastro, atti di violenza, danni ai centri di vaccinazione e partecipazione ad organizzazioni segrete e illegali.

Attraverso Internet, e più specificamente utilizzando Telegram, gli imputati si sono scambiati video su “come sabotare e devastare i centri di vaccinazione senza essere scoperti”.

Stanno infatti cercando di mantenere segreta la loro identità, ma di partecipare a varie chat solo con un codice speciale. Questa è la seconda operazione antivaccino in meno di quarantotto ore. La procura di Torino ha ordinato martedì 18 perquisizioni e altri tre arresti, sempre con l’accusa di coinvolgimento in organizzazioni violente. “Andremo alle manifestazioni e lanceremo bombe, basta con la dittatura”, scrivono i vaccinatori su Internet.

Pressione per nuove restrizioni sui non vaccinati

Decisione difficile per il governo di Mario Draghi

Gli obiettivi delle autorità sanitarie e delle Procure sono duplici: evitare nuovi episodi e limitare il più possibile l’aumento dei casi. Quasi tutti i governatori di centrodestra del nord Italia vogliono nuove restrizioni imposte ai cittadini del Paese che non sono stati vaccinati. I commercianti, nel frattempo, temono che ci sarà un forte calo del traffico d’acquisto nelle settimane critiche prima di Natale se non saranno disponibili maggiori condizioni di sicurezza.

Inizialmente il governo di Mario Draghi è stato negativo e molti esperti hanno segnalato la possibile incostituzionalità di ogni possibile azione che riguardi solo alcune categorie di cittadini.

Ma oggi, il viceministro italiano della Salute, Pierpaolo Schiller, ha dichiarato che se l’area con il maggior numero di casi diventa gialla e poi arancione (con il nuovo divieto severo), allora potrebbe essere applicato un lockdown selettivo ai cittadini non vaccinati. I rapporti più diretti, secondo i commentatori, sono stati prima nella regione dell’Alto Adighezia al confine con l’Austria.

Theodoros Andreadis Siggelakis, Roma

Aroldo Giovinco

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