Italia: reazione alla possibile elezione di Luigi Di Maio a inviato Ue in Persia (upd) | Notizie sull’economia

La grande domanda e la serie di reazioni ha portato all’ammissione Italia la possibilità di eleggere l’ex ministro degli Esteri del Paese, Luigi Di Maiocome inviato speciale Unione Europea nei paesi del Golfo Persico.

Come ricorda APE-MPE, il partito formato da Luigi Di Maio – dopo la sua partenza e la scissione dei Cinque Stelle – alle elezioni di quest’anno del 25 settembre ha ottenuto solo lo 0,7% dei voti e lui stesso non è riuscito a farsi eleggere in parlamento.

Ha poi deciso di chiudere le sue pagine social e molti media in Italia hanno evidenziato che la sua decisione potrebbe dipendere da molti commenti critici degli utenti che, tra l’altro, lo hanno consigliato”.per ottenere finalmente una laureae “per superare Napoli, ai centri di lavoro creati dal suo governo”.

Il quotidiano italiano Il Giornale del gruppo di Berlusconi ha scritto oggi che “questo nuovo incarico, se assegnato a Di Maio, sembrava un regalo per lo scioglimento dei Cinque Stelle in un momento critico della crisi di governo della scorsa estate».

Il giornale ha aggiunto che “i suoi colleghi candidati alla carica di (o Dimitris Avramopoulosl’ex ministro degli esteri cipriota Markos Kyprianou e l’ex inviato slovacco in Libia, Jan Kubis), ha un livello molto alto” e la possibile preminenza di Luigi Di Maio è dovuta solo ai suoi legami personali con Josep Borrell, alto rappresentante Ue per la politica estera.

“Difficilmente sarebbe successo per i suoi titoli formali, perché prima di mettersi la cravatta ed entrare in Parlamento, Di Maio non aveva mai avuto un vero e proprio status professionale”, ha sottolineato il quotidiano del gruppo Berlusconi. Ha anche ricordato che “sulle prese di posizione, Di Maio ha dovuto negoziare i prezzi del petrolio e del gas naturale e molti hanno messo in dubbio la sua conoscenza della questione».

Allo stesso tempo, il quotidiano La Repubblica scrive che per questo incarico l’ex ministro degli Esteri italiano ha l’appoggio di Mario Draghi. E il quotidiano conservatore Libero, così come il sito di analisi politica Affari Italiani, hanno aggiunto: “Da questa parte il conto sembra essere stato ripagato a Di Maio“, perché, “secondo informazioni e fughe di notizie, Di Maio, dopo essersi staccato dai Cinque Stelle e aver sostenuto il governo Draghi, ha chiesto – in caso di sua mancata elezione – di essere “salvato” e continuare a lavorare, con una certa inviare”.

Allo stesso tempo, i commentatori in Italia hanno sottolineato che il candidato più esperto e adatto alla carica di inviato dell’UE nel Golfo, è l’ex commissario europeo, Dimitris Avramopoulos.

Nel frattempo, il vicepresidente ed esecutivo di Forza Italia, Maurizio Gaspari, e l’eurodeputato leghista, Paolo Borchia, hanno presentato interrogazioni al senato italiano sull’eventuale assunzione dell’incarico. Secondo Gaspari, “Di Maio non ha avuto una carriera professionale o politica significativa” e “negli ultimi anni è stata al centro di molte guerrementre rischia di creare problemi all’immagine dell’Italia all’estero”.

de Borquia ha definito l’intera storia “inconcepibile” e ha chiesto a Josep Borel di spiegare “a che punto il curriculum di Di Maio è ritenuto idoneo“, perché “l’idoneità è a rischio zero”.

Anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, interpellato in merito da Rai Tv, ha dichiarato: “Devo dire chiaramente che Luigi Di Maio non è un candidato per il governo italiano per questo incarico”. Infine il quotidiano Il Riformista scrive: “La scelta definitiva, che non è ancora stata fatta, spetta solo a Borel e il parere dei “periti tecnici” non è vincolante”.

Qualche tempo fa, riferendosi ai nomi delle cariche dell’inviato speciale Ue nei Paesi del Golfo Persico, una fonte vicina al segretario della Lega, vicepresidente del governo italiano e ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, ha affermato che “Salvini conosce e apprezza Dimitris Avramopoulos». Da segnalare che nei prossimi giorni il massimo rappresentante dell’Ue per la politica estera, Josep Borrell, dovrà procedere alla selezione definitiva per questa posizione.

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