L’Italia sta cercando di trovare una via d’uscita nel terzo giorno di votazioni per le nuove elezioni presidenziali della Repubblica. Tutti suggeriscono che la candidatura di Mario Draghi abbia perso la sua forza originaria, soprattutto a causa di trattative più ampie con i partiti politici: Draghi, se eletto Presidente della Repubblica, vuole poter eleggere autonomamente un nuovo Presidente del Consiglio e parlamentari. governo, come definisce la costituzione. Tuttavia, le forze politiche, e soprattutto la Lega Salvini, gli chiedono d’ora in poi un impegno particolare.
Parallelamente sono proseguite le trattative. Le fazioni conservatrici hanno proposto i nomi dell’ex presidente del Senato Marcello Pera, dell’ex giudice Carlo Nordio e dell’imprenditore Berlusconi e dell’ex ministro dell’Istruzione Leticia Moratti. Per garantire un consenso più ampio. Il centrosinistra, però, finora ha ritenuto che, anche se fossero persone degne di rispetto, non fossero la soluzione auspicata.
Una nuova candidatura, informale, al femminile
Secondo il Corriere della Sera, allo stesso tempo, c’era un’altra candidatura, meno formale, che sembrava essere più forte. Si tratta dell’attuale presidente del senato, Elizabeta Caselati, che è di Forza Italia. Il che ha lasciato molti a chiedersi, ovviamente, se potesse limitare il suo strettissimo rapporto con Silvio Berlusconi.
Altrimenti, secondo il deputato centrale e viceministro a parte la presidenza del governo Bruno Tabaci, tutti dovrebbero tornare alla soluzione originaria. In altre parole, chiedere al Presidente della Repubblica, Sergio Matarella, di gran parte delle forze politiche del Paese, di accettare di essere rieletto per un secondo mandato. Anche se non ha passato tutti i sette anni. Questo è qualcosa che è considerato raro in Italia, ma non impossibile. Era già successo nel 2013, con l’allora presidente Giorgio Napolitano.
Ciò significa, ovviamente, che i partiti non possono mettere da parte le loro divergenze per trovare un nuovo candidato comune. Qualcosa che dopo la nomina del presidente del Consiglio da parte del tecnocrate Mario Draghi non sarebbe stata la migliore pubblicità per il sistema politico del Paese.
Theodoros Andreadis Siggelakis, Roma
Fonte: onda tedesca
“Analista certificato. Esploratore a misura di hipster. Amante della birra. Pioniere estremo del web. Troublemaker.”