Italia: video che mostra il momento dell’incidente della funivia che ha ucciso 14 persone

Uno nuovo video mostra come si è verificato un incidente in funivia nel nord Italia che ha causato morte di 14 persone 23 maggio scorso. Nelle immagini, pubblicate dal quotidiano italiano Corriere della Sera, si è visto che quando mancavano pochi metri alla formazione per raggiungere la sua destinazione, uno dei cavi che reggono la cabina si è rotto ed è allora che è iniziata la sua fatale caduta a tutta velocità.

Il momento orribile dura solo 30 secondi in cui si vede la caduta della funivia che collega il Monte Mottarone e la città di Stresa, nella regione Piemonte del nord Italia. Inoltre, vedi disperazione e sorpresa uno degli impiegati in attesa dei passeggeri alla stazione.

Video che mostra la caduta della funivia in Italia

Essendo stata ricostruita e per ragioni ancora sconosciute -perché risultata in buone condizioni ed è stata revisionata-, il cavo è stato tagliato nella zona più alta del percorso superando i 1.400 metri sul livello del mare. A tal fine è stata aperta una causa legale contro il proprietario della funivia e due gestori che inizialmente hanno affermato di sapere che c’era qualche anomalia, quindi il sistema di frenata di emergenza è stato disabilitato, anche se in seguito hanno negato.

Solitamente, in caso di anomalia, l’impianto di frenata di emergenza cablato deve essere sempre attivo, ma l’impianto frenante viene bloccato con un ferro chiamato “forchetta”, strumento che tutti gli italiani possono vedere nelle foto e nei video della cabina ondulata.

Questi ferri vengono solitamente utilizzati durante i test di manutenzione e la cabina è completamente vuota, quindi non è sempre bloccata, cosa che richiede l’intervento di un assistente. Tuttavia, con l’impianto frenante bloccato, quando il cavo si è rotto, la cabina è scivolata all’indietro a 100 chilometri orari, urtando un palo con un botto. Poi è caduto a terra per 54 metri ed è rotolato per qualche altro metro fino a quando non è stato fermato da alcuni cipressi nella foresta sottostante.

Aroldo Giovinco

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