La prima faida tra Parigi e Berlino

Dalla signorina Adam

Il nuovo periodo dell’asse franco-tedesco nell’Unione europea è iniziato con due ostacoli, ovvero il primo incontro del nuovo cancelliere tedesco Olaf Solz con il presidente francese E. Macron

La prima questione riguarda i bilanci degli Stati membri durante la pandemia, con il presidente francese che ha sollevato direttamente la necessità di un accordo su “nuovi strumenti economici” che favoriscano la ripresa economica dell’Unione. Signore.

Macron ha insistito sul fatto che l’UE dovrebbe guardare con “simpatia” alla formidabile questione del debito pubblico che è salita in alto durante la pandemia, in violazione del rigoroso patto di stabilità del debito pubblico, di cui ora la Francia “soffre”.

Macron utilizza l’esistente Coronavirus Recovery Fund come esempio di una soluzione adeguata nel prossimo periodo. In altre parole, Macron ha suggerito un approccio più flessibile al debito pubblico degli Stati membri, accumulato durante il periodo del coronavirus, una questione di particolare preoccupazione per la Grecia, che è al culmine del debito pubblico e certamente non lo è. non voglio tornare a tempi duri, disciplina di bilancio e memorandum.

Macron ha dichiarato di essere ossessionato dall’ossessione, dalla creazione di posti di lavoro e dalla lotta alla disoccupazione, entrambe cose che attingono direttamente alla Grecia.

Ciò si è riflesso anche nel recente Patto Francia/Italia firmato due settimane fa tra Macron e Draghi.

Ma al nuovo cancelliere tedesco, Olaf Solz, è già stato promesso dal suo governo tripartito, e soprattutto dal duro ministro delle finanze, di stringere i legami e imporre ai partner che la “rilassatezza” fiscale è esaurita. politiche finanziarie più rigorose. Lo zoccolo duro dell’Unione, Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia, è d’accordo con questo punto di vista.

Questi paesi dovranno affrontare la Francia, che ha assunto la presidenza dell’UE all’inizio di quest’anno.

Parigi, dunque, affronta nuove sfide nel nuovo anno: da una parte la presidenza francese, che di fronte al nuovo governo tedesco vuole lasciare il segno su economia, sviluppo, investimenti e società. E d’altra parte, le elezioni presidenziali francesi dell’aprile 2022, con E. Macron che ha dovuto fare la differenza contro molti oppositori conservatori e di estrema destra.

Il secondo problema di disarmonia nelle relazioni Berlino-Parigi riguarda l’energia. Parigi insiste sul fatto che anche l’energia nucleare dovrebbe essere inclusa nell’elenco delle fonti energetiche “amiche dell’ambiente”, che è una bandiera rossa per il governo Green Soltz. Verde – e lo hanno sancito nei patti governativi, hanno esternalizzato l’energia nucleare, insistendo solo sull’energia da fonti energetiche rinnovabili.

Il cancelliere Soltz sta ora cercando di riconciliare la discrepanza, affermando che ogni paese ha le proprie prospettive per affrontare la crisi climatica. La Germania, ha affermato, ha fatto la propria scelta di espandere le fonti di energia rinnovabile.

Si apre così un campo di intense controversie all’interno dell’UE.

La prossima patata bollente che la presidenza francese vuole toccare è l’immigrazione e le nuove regole che l’UE deve decidere sui migranti “legali” e sul loro trasferimento nei paesi dell’UE. Un problema finora irrisolto e molto difficile. mirato.

Aroldo Giovinco

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