Nel 1915 la Valle di Ledro si trovava al confine meridionale del potere c. e k., e lo Stato Maggiore ha deciso di evacuare la zona per paura che la popolazione locale non collaborasse con il nemico. Così si ritrovarono i Ledrenci dopo un doloroso viaggio in terra ceca.
Qui vissero gli anni della Grande Guerra, come la chiamano ancora oggi, qui nacquero i loro figli e molti di loro qui trovarono la loro definitiva dimora. Quando tornarono a casa nel 1919, arrivarono in un paese diverso da quello d’origine. Nel frattempo il Trentino e l’Alto Adige furono annessi all’Italia.
Dov’è la mia Patria risuona per la valle
In valle, ancora oggi, durante le feste e le feste, gli abitanti del paese in cappello e cuffia cantano “La patria mia dov’è, dov’è? Dove il rivo dolcemente lambe self e prati in fiore,…”.
Che il testo italiano non ti dice niente? Questa è una canzone conosciuta dalla gente del posto con il nome italiano Dov’è la mia patria, ma quasi tutti la conoscono anche con il nome originale – Dov’è la mia casa.
Sì, anche oggi, anche dopo un secolo, gli abitanti di Ledren sono molto legati alla Boemia e ai suoi abitanti, e oltre all’inno nazionale del loro paese d’origine, nei giorni importanti cantano anche l’inno nazionale della temporanea patria dei loro due antenati . – Repubblica Ceca.
Le tradizioni ceche non sono scomparse
Sia qui che a Ledro esistono associazioni che continuano a sviluppare una collaborazione e un’amicizia collaudata da secoli. Così la Valle di Ledro diventa sempre più meta di turisti cechi. Qui si svolgono le settimane della cucina ceca e c’è anche un mini birrificio che produce la birra secondo le ricette ceche.
Anche se durante la Grande Guerra anche altri abitanti della zona di confine del Tridente furono sfollati nel territorio dell’attuale Repubblica Ceca, Ledro e i suoi abitanti furono i veri motori della continua collaborazione.
Guida turistica
A quel tempo i confini della monarchia furono anche teatro di battaglie e da entrambe le parti combatterono i soldati cechi. Nell’esercito austro-ungarico e da parte italiana nella legione cecoslovacca. Guida sotto forma di mappa realizzata dall’associazione Ledren in collaborazione con altre istituzioni, dedicata a loro e ai luoghi che ci ricordano il tempo in cui i Ledren vivevano con noi. Come potrebbe altrimenti chiamarsi Dov’è la mia patria una guida in due versioni linguistiche?
La mappa guida il turista in 18 località dalla Valle di Ledro a Rovereto. Nel villaggio di Pieve di Ledro si trova anche una fabbrica di birra, un monumento ai legionari cecoslovacchi giustiziati con una statua di San Nicola. Venceslao sull’Arco o il percorso delle legioni cecoslovacche sul Doss Alto e altri. Questa guida è disponibile gratuitamente presso l’ufficio turistico della Valle di Ledro.
Mostra all’Unhost
Ma non ci siamo dimenticati nemmeno di Ledrenc. Ne è prova la visita ufficiale annuale dei rappresentanti dei comuni cechi a Ledro e del comune di Ledren. E affinché la permanenza dei cittadini del Tridente non venga dimenticata nel nostro Paese, lo dimostra l’organizzazione di una piccola ma più interessante mostra, che avrà luogo dal 7 al 30 novembre presso il Museo di Unhošt. Il titolo “Nonostante il destino e il tempo – la storia di un’amicizia italo-ceca nata durante la guerra e durata un secolo” dice tutto.
Questa volta la mostra non documenta il destino degli abitanti di Ledro, bensì degli abitanti della vicina Val di Gresta, che vivono nella regione di Unhošť.
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