Le stazioni sciistiche italiane si stanno preparando ad aumentare i prezzi, alcune potrebbero non aprire affatto

Gli aumenti di prezzo annunciati per gli skipass giornalieri vanno dal 6 al 13%. In media, il prezzo di un biglietto giornaliero dovrebbe aumentare di circa il dieci percento.

Ad esempio, il prezzo di un pass giornaliero per il comprensorio sciistico Dolomiti Superski, che comprende le frequentate piste di Venezia e del Tridente, salirà di un decimo a 74 euro (circa 1.800 corone) nella stagione di maggiore affluenza. Nel centro di Livigno, dove si recano anche molti turisti cechi, il prezzo di un biglietto giornaliero aumenterà del 6 per cento a 55 euro (1.350 corone), mentre nella zona più vicina della Lombardia, a Bormio, si prevede un 13 per cento aumento a 52 euro (1.270 corone). Le zone delle Alpi Orientali nella regione Friuli-Venezia Giulia non prevedono ancora aumenti dei prezzi.

Il comprensorio sciistico più grande dell’Austria sarà ancora più costoso. Era inevitabile, ha detto il rappresentante regionale

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Secondo Valerie Ghezzi, presidente dell’Associazione degli Esercenti Funiviari (ANEF), i costi energetici triplicano di anno in anno. “Non è possibile lasciare un aumento così ampio e consistente agli utenti e poi tutti scapperanno”, ha detto Ghezzi all’emittente televisiva Rai 3. Secondo lui, l’aumento dei prezzi sarà compreso tra il cinque e il 12 per cento.

Non erano sicuri della neve

Alcune aree stanno valutando la possibilità di non attivare del tutto ascensori e funivie. Ad annunciare questa decisione è, ad esempio, il più piccolo comprensorio sciistico della Panarotta, situato poco distante dal Tridente. Secondo la complessa gestione, iniziare la stagione allo stato attuale sarebbe un “salto nell’ignoto”. «Inoltre, non è nemmeno sicuro che ci sarà neve naturale quest’anno», ha detto Matteo Anderle, a capo della società Panarotta del 2002 che gestisce il resort. Secondo l’agenzia AGI, i resort più grandi stanno valutando la possibilità di aprire solo impianti di risalita ad alto traffico e di eliminare gradualmente altri.

Nella vicina Francia, stanno valutando la possibilità di ridurre la velocità degli ascensori. Tuttavia, secondo Ghezziová, questo non risolve il problema dei costi di gestione.

Molti campus definiscono le loro offerte eventualmente adeguando i prezzi durante la stagione. I costi operativi saranno fortemente influenzati dalle condizioni meteorologiche, in particolare da quanta neve naturale cadrà e quanta neve dovrà essere prodotta con l’ausilio delle macchine, che sono anche molto energivore per funzionare. Durante lo scorso inverno, le precipitazioni naturali nelle Alpi italiane sono state molto scarse, il che ha poi portato a condizioni fluviali basse e siccità nella Pianura Padana.

Tuttavia, secondo l’associazione dei consumatori Assoutenti, gli aumenti di prezzo si applicano anche ad altri articoli tipici del soggiorno in montagna. Secondo i calcoli dell’organizzazione, i visitatori delle Alpi italiane dovrebbero essere preparati a un aumento del 15-18% dei prezzi degli sci a settimana rispetto alla stagione sciistica dell’anno scorso.

I cechi vogliono sciare, ma c’è anche chi aspetta di comprare i tour a causa dell’inflazione

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Michela Eneide

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