Le usanze gastronomiche di Capodanno nel mondo

ATENA. Conti alla rovescia, fuochi d’artificio, auguri di salute e buona fortuna fanno da sfondo ai ricevimenti di Capodanno, che sono più o meno gli stessi in gran parte del mondo. Ma dove finiscono le somiglianze è quando tutti si siedono al tavolo festivo. Tagliatelle di grano saraceno, piselli neri, aringhe in salamoia, lenticchie verdi, maiale in varie versioni ma anche varie dolci tentazioni compongono la colorata tela gastronomica di Capodanno in giro per il mondo.

I giapponesi, a fine anno, mangiano i soba noodles (tagliatelle di grano saraceno), o toshikoshi soba, per salutare l’anno passato e dare il benvenuto al nuovo. Infatti, questi noodles sono più lunghi del solito, simboleggiano longevità e prosperità, e un’usanza che risale al 17° secolo, voleva che chi li mangia li fumasse invece di masticarli.

In Messico, i tamales, le torte di mais ripiene di carne macinata, formaggio o qualsiasi altra cosa piaccia a qualcuno che fuma foglie di mais, sono una delizia per ogni occasione. Tuttavia, a Capodanno, hanno il loro giorno, poiché vengono preparati decine di pacchi che finiscono a casa di parenti e amici. Infatti, il primo giorno del nuovo anno, i tamales vengono solitamente accompagnati da una specie di zuppa, il menudo, che si dice sia adatta per ubriacarsi!

Nel sud degli Stati Uniti, il capodanno serve i piselli, con Hoppin’ John che è uno dei piatti più popolari spesso abbinato a riso e maiale insieme ai piselli. Ci sono varie versioni del motivo per cui gli americani preferiscono i piselli in questo giorno (soprattutto nel sud). Altri dicono che poiché si “gonfiano” quando vengono cotti, simboleggiano anche una ricchezza crescente durante tutto l’anno, mentre altri interpretano questa tendenza attraverso il detto: mangia povero a Capodanno e ingrassa per il resto dell’anno.

Nelle zone francofone del Canada, e in particolare in Quebec, è il tradizionale pasticcio di carne che ruba la scena alla tavola di Capodanno, la Tourtière. L’impasto liscio lascia “nascondersi” nelle cotolette che vengono “legate” con erbe e spezie – da cannella, chiodi di garofano e noce moscata a salvia, timo e rosmarino – lasciando un gusto speciale e goloso. Le ricette di questo piatto variano e, infatti, sono tante le varianti che ogni famiglia fa!

In Francia, invece, New Year’s is Sweet e Croquembouche, una piramide di schiuma e caramelle disposta in modo che ricorda una torre, non manca nella maggior parte delle tavole festive. Oltre al capodanno, questo dolce viene servito anche in altre occasioni speciali, come i matrimoni.

Nei Paesi Bassi, il capodanno è (gastronomicamente) associato all’Oliebollen, un dolce tradizionale che può essere tradotto come “palla d’olio”, ma è anche conosciuto come ciambella olandese. Sono soffici pasticcini, solitamente ripieni di uvetta, preparati con ingredienti semplici di tutti i giorni e fritti in olio bollente. Si servono calde, con tanto zucchero a velo e se si preferisce evitare la frittura, basta cercare per strada Oliebollenkraams, che vende questa prelibatezza.

Con un vino profumato, in umido con cannella e spezie, il famoso Glühwein, maiale e marzapane accolgono i palati austriaci e tedeschi nel nuovo anno. Alla vigilia di Capodanno (Sylvesterabend, come viene chiamato), gli austriaci bevono vino, mangiano carne di maiale a cena e decorano la tavola con pasta di mandorle di maiale, marzapanschewein. Si dice che i maiali portino fortuna e il Glücksschwein, realizzato con una varietà di materiali, è un regalo di prima classe per il nuovo anno!

Pizza e spaghetti possono essere legati alle tradizioni gastronomiche italiane, ma gli italiani salutano il nuovo anno con il Cotechino con Lenticchie (lenticchie verdi con salsiccia), con le lenticchie che simboleggiano denaro e buona fortuna. Il maiale ha il suo posto speciale sulla tavola di Capodanno delle famiglie italiane con lo zampone (ripieno).

L’aringa in salamoia viene utilizzata il giorno di Capodanno in Polonia e in molte parti della Scandinavia, dove si trova in abbondanza. Il suo colore argento è considerato portare prosperità e ha un posto speciale sulla tavola festiva. Aringhe sott’aceto in salsa di panna o con cipolle sono alcune delle varianti che piacciono molto a queste persone. In Polonia, infatti, la ricetta delle Sledzie Marynowane prevede che le aringhe vengano messe a bagno in acqua salata per 24 ore e poi gettate in un vasetto con erbe aromatiche, cipolle, poco zucchero e aceto bianco.

Naturalmente, danesi e norvegesi aggiungono una nota dolce alla loro tavola a Capodanno con Kransekage (che si traduce in ghirlande), fatto di ciambelle di marzapane o torte impilate l’una sull’altra, incollate a una torre di glassa. Al centro del Kransekage, infatti, viene spesso posta una bottiglia di vino, che accompagna il piatto dolce.

Michela Eneide

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