L’Italia ha iniziato a inviare migranti in Albania – Sospensione del diritto d’asilo richiesta dalla Polonia

Il trattamento disumano da parte dell’Unione Europea nei confronti di coloro che sono sradicati dalla povertà e dalla guerra imperialista continua ad aumentare, insieme all’intervento imperialista, all’occupazione e allo sfruttamento dei paesi che incoraggiano sempre più la migrazione e i rifugiati, sia Bruxelles che i paesi membri dell’Unione Europea stanno stringendo misure anti-immigrazione.

In Italia è iniziato oggi il primo viaggio di una nave della Marina Militare che trasporta rifugiati e migranti in Albania, nell’ambito di un controverso accordo firmato dai due governi lo scorso novembre.

L’accordo, che secondo i gruppi umanitari viola il diritto internazionale, è stato firmato da Meloni e dal suo omologo albanese, Edi Rama, lo scorso novembre. Il piano prevede la realizzazione, sul territorio albanese, di un centro con una capienza di 880 persone, un centro di pre-deportazione e un carcere con 20 posti. Il centro dovrebbe “elaborare le richieste di asilo”, ma in realtà funzionerà come un’area di “deportazione rapida”.

Sospensione del diritto d’asilo discussa da Bruxelles-Varsavia

Allo stesso tempo, la Commissione sta discutendo con le autorità polacche la “forma effettiva” della richiesta del governo polacco di sospendere parzialmente il diritto d’asilo per gli immigrati che entrano nel Paese dalla Bielorussia, come ha affermato il rappresentante responsabile della Commissione. sulle questioni relative all’immigrazione, Anita Hibner.

Hibner, che “ha chiuso un occhio” davanti al governo polacco, ha descritto le tattiche russe e bielorusse come una “minaccia ibrida” e una “strumentazione”. “È importante e obbligatorio che l’UE protegga le sue frontiere esterne, in particolare con Russia e Bielorussia. Entrambi i paesi hanno esercitato molta pressione sulle frontiere esterne dell’UE negli ultimi tre anni. “Questo è qualcosa che mina la sicurezza degli Stati membri e la sicurezza dell’UE nel suo insieme”, ha detto un portavoce della Commissione.

Ha inoltre ricordato che negli orientamenti politici della Commissione, la presidente von der Leyen aveva sottolineato che “la nuova Commissione continuerà a lavorare per garantire che gli Stati membri dispongano degli strumenti necessari per rispondere a tali minacce combinate”.

Di immigrazione si parlerà al Consiglio europeo che si svolgerà a Bruxelles il 17 e 18 ottobre.

Fonte: 902.gr

Alberta Trevisan

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