In un piccolo caffè del centro di Roma, Michela Romita si ferma fino a quando non parte per il lavoro. Lavora come contabile in un’azienda italiana e ha una figlia di sette anni. La vita di una moderna madre lavoratrice in Italia non è semplice. “Se vuoi continuare a lavorare come neomamma, nei primi anni il tuo stipendio va all’asilo e a una baby sitter”, ha detto in modo caratteristico.
Michela era ovviamente felice per suo figlio. Ma in una grande città come Roma crescere i figli non è facile a causa della mancanza di infrastrutture: ci sono pochi posti negli asili nido e negli asili nido e le spese quotidiane per l’asilo nido sono care.
Un serio problema per la crescita e la sostenibilità
Secondo le statistiche, negli anni in Italia sono nati sempre meno bambini. L’anno scorso sono nati 450mila bambini, 15mila in meno rispetto allo scorso anno, ma la cifra finale per il 2021 dovrebbe essere ancora peggiore. La donna media ha figli, il numero più basso di sempre. Secondo la professoressa di Economia dell’Università LUISS Veronica de Romanis, il problema è serio. Più figli significa più crescita e sostenibilità per il Paese. Ma ora sta accadendo il contrario. Osserva Veronica de Romanis: “Una cifra è sufficiente per descrivere la situazione: negli anni ’60 un vecchio era un bambino. “Oggi ci sono cinque anziani per ogni bambino”.
Il governo italiano ha ripetutamente cercato di introdurre adeguati sussidi per l’infanzia, senza alcun risultato. Il governo Draghi vuole cambiare le cose, sostituire i diversi benefici con gli assegni familiari, semplificare le procedure. Dall’importo del reddito verrà generata un’unica indennità. Questa nuova misura dovrebbe alleviare molte famiglie, ma non risolverà tutti i problemi che devono affrontare, in particolare le madri che lavorano. “Molti amici o colleghi con cui ho parlato, quando sono tornati al lavoro dopo la maternità, sono stati declassati. L’ho sentito anche dai miei clienti: ‘Dopo che il mio secondo figlio è tornato al lavoro ma non con lo stesso compito'”.
Per la professoressa Veronica de Romanis è necessario un modello positivo per le donne in Italia. E sicuramente più donne in posizioni chiave in politica, cioè dove si prendono decisioni sulla gestione del denaro pubblico, spingendo per migliori politiche familiari.
Elisabetta Pongratz
A cura di: Dimitra Kyranoudi
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