Miglioramento della qualità e riduzione del dolore – Südtirol News

Bolzano – Il 16 e 17 giugno una quarantina di medici provenienti da diverse regioni d’Italia hanno frequentato presso l’Ospedale Regionale di Bolzano un corso di formazione organizzato dall’“Equipe per l’accesso vascolare” del reparto di anestesiologia.

Questa formazione si è svolta per la prima volta in Alto Adige ed è rivolta a tutti i medici membri della Società Italiana di Anestesia, Terapia del Dolore, Rianimazione e Terapia Intensiva (“SIAARTI”). Questa formazione di follow-up di due giorni è progettata per ampliare le competenze tecniche dei partecipanti nell’area dell’accesso vascolare. Vengono utilizzati strumenti di simulazione avanzati.

La formazione è stata organizzata dall’équipe di accesso vascolare dei servizi di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Bolzano. Questo corso utilizza attrezzature altamente specializzate finanziate dalla partecipazione a studi internazionali canadesi. Gli organizzatori dello studio hanno contattato tre strutture sanitarie italiane caratterizzate dall’altissima qualità dei loro servizi medici nell’area dell’accesso vascolare. Tra questi c’è l’ospedale di Bolzano.

Gli strumenti di simulazione all’avanguardia utilizzati durante il corso garantiscono anche una futura formazione specialistica per medici e infermieri delle aziende mediche altoatesine in questo settore. Questo diventa ancora più importante perché la materia è molto importante nella medicina moderna, in particolare nelle cure chirurgiche, oncologiche, ematologiche e nefrologiche. Un accesso venoso ottimale può ridurre significativamente le complicanze e aumentare il successo del trattamento. La formazione è stata così ben accolta che è stata fissata un’altra data per la fine dell’anno.

Soddisfatto Giuseppe Capozzoli, team responsabile degli accessi vascolari: “In un tale percorso formativo avviene un importante scambio di esperienze, che porta all’arricchimento professionale e al miglioramento terapeutico. E questo porta benefici immediati ai pazienti, sia negli adulti che in pediatria .”

Da: bb

Emiliano Brichese

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