Mondiali di pallavolo: addio sogni

Cuba avrà una posizione tra il 9° e il 16° posto Foto: Volleyball World.

Contro una rivale come l’Italia, ogni errore ha un prezzo altissimo. Lo sapevano gli europei, lo sapevano i tifosi e lo sentiva anche la squadra cubana, che ha regalato punti nei momenti decisivi e hanno perso la possibilità di fare una lotta molto equilibrata contro una squadra che ci ha superato in esperienza e possesso palla.

Insomma, la sconfitta per 1-3 contro l’Italia fa male non solo per aver salutato il Mondiale dove c’erano maggiori aspettative, ma anche perché lasciando la lettura della strada ancora da percorrere per attaccare l’élite.

Cuba apre la partita con il primo set in cui ha mostrato una forma simile alla sua partita contro il Brasile. Ora sono andati sempre più rafforzandosi contro l’Italia che è arrivata come campione d’Europa e senza perdere un set in questo torneo. Insomma, il tabellone riflette 25-21 a favore del bambino, ottenuto soprattutto grazie all’uso ottimale degli errori cubani.

In quella piccola partita, insieme al vantaggio in difesa e nel lavoro dei bloccanti per toccare palla e permettere all’attacco di riarmarsi, è stata la chiave del rilancio dell’Italia. Da parte cubana, I fantasmi sono tornati di nuovo con tutti e sette i servizi persi, più della metà dei propri undici falli. Tuttavia, in una partita giocata senza complessi, l’Italia ha provato anche ad attaccare dalla linea e così ha rinunciato a otto gol.

Nella seconda parte Cuba aumenta la sua potenza d’attacco per strappare lo stesso set 25-21 e accidentalmente strappato la loro prima sconfitta in questa Coppa del Mondo.

Gli attacchi nel mezzo sono stati i più riusciti per Cuba. Foto: mondo di pallavolo.

14 punti in attacco, riduzione dell’attacco in attacco a soli cinque e soprattutto i contributi di Jesús Herrera e Robertlandy Simón, rispettivamente con otto e quattro gol, hanno portato gli indiani occidentali al livello. Tuttavia, ancora una volta quella vigilanza ha fatto poco uso del contrattacco.

Così è successo nel terzo manga, alla fine è stato deciso da un vicino 26-24 in cui Cuba ha regalato tredici punti per propria colpa e non ha raggiunto almeno un muro efficace. A loro volta, fatta eccezione per la grande giocata di Simón e Herrera, gli assistenti Marlon Yant e soprattutto Miguel ngel López hanno continuato senza aggiungere abbastanza e tagliando la potenza d’attacco di Creole.

I cubani non avevano quindi altra scelta che dominare il quarto set, in una partita dove ormai avevano commesso 18 errori al servizio e dovevano salvare l’efficienza di due complessi, l’aspetto più debole della rosa delle Antille. Tuttavia, dopo essere partito con quattro punti di vantaggio la squadra caraibica si è fatta scappare le differenze e alla fine il set è terminato 25-18 per l’Italia.

Anche con 14 punti in attacco, le Antille hanno rinunciato di nuovo a bloccare e servire e sono cadute in un set in cui i loro rivali hanno a malapena commesso due errori propri contro undici di Cuba. E allo stesso tempo, attira l’attenzione immobilità della direzione tecnica nazionale, impossibilità di usare la panchina e senza Miguel ngel López che nel set decisivo non ha ottenuto nemmeno un punto.

In effetti, il cubano ha segnato a malapena tre gol nell’intera partita e ha un’efficacia di attacco del -20 percentouna statistica preoccupante per l’assistente offensivo ma del tutto irrilevante per l’allenatore, che lo ha tenuto in campo dall’ultima metà del secondo quarto. Forse il suo bel numero al ricevimento è un argomento a favore della sua immortalità.

Nel frattempo, Osniel Mergarejo che sta meglio in tutto il mondo Ha aspettato ed è tornato in campo solo quando la partita è stata decisa per l’Italia con il punteggio di 23-17.

Jess Herrera ha disputato un grande torneo. Foto: mondo di pallavolo.

Alla fine Cuba ha finito con più punti in attacco, ma ha rinunciato troppo a bloccare, mentre il suo servizio è arrivato a malapena a tre Asso e ha fallito 22 volte, la metà dei 44 errori non forzati dei Caraibi.

In ordine individuale, Jesús Herrera ha alle spalle la squadra con le sue 23 unità, seguito più indietro da undici Simón e Marlon Yant.

Per le Grandi Antille entrambi Robertlandy e Liván Osoria hanno concluso con un’efficacia dell’attacco rispettivamente del 67 e del 43%., elemento che rivela pecche nel gruppo a cui l’attaccante di testa non contribuisce a sufficienza. Anche, Solo Jesús Herrera ha registrato numeri positivi dalla linea di servizio e sia in ricezione che in difesa hanno mostrato alti e bassi che non hanno eguagliato le aspirazioni a vincere.

In più di un’occasione Cuba ha chiesto la sua solita forza, ma se dedotta dall’inefficacia dei suoi attaccanti aggiuntivi, dal cattivo uso degli errori rivali, dai problemi di servizio e dall’uso di statistiche assolutamente nulle in tempo reale, così importante nella pallavolo moderna, impossibile dominare una rivale come l’Italia.

Solo allora qualcuno può spiegare perché un set con varianti per modificare il gioco non richiede quasi modifiche anche senza l’uso della tecnologia.

Cuba conclude la sua storia in questa Coppa del Mondo e ora è in attesa di scoprire il suo piazzamento finale tra la 9° e la 16° posizione.

Senza vittorie, la squadra caraibica è arrivata in Slovenia con tanti sogni da realizzare anche in questo secondo tempo, ma al di là della soddisfazione di confermare la propria crescita e di passare al 18° posto nell’ultimo Mondiale, Ancora al lavoro per aggiornare il sistema di gioco e superare gli errori più gravi per tornare con vera forza all’élite universale. Per ora, per ritrovare il coraggio per la Società delle Nazioni 2023.

Gerardo Consoli

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