Nave di salvataggio bloccata: Salvini in tribunale nel caso “Open Arms”

Stato: 23.10.2021 13.22

Nel caso del blocco della nave di salvataggio per rifugiati “Open Arms” nel 2019, l’ex ministro dell’Interno italiano Salvini è stato processato. Bos Lega è stato accusato di abuso d’ufficio e privazione della libertà. Rischia una pena detentiva fino a 15 anni.

A Palermo, in Sicilia, è iniziato il processo all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini per il blocco della nave di salvataggio in mare “Open Arms”. Il capo della Lega di estrema destra è accusato di aver impedito a una nave dell’organizzazione umanitaria spagnola di entrare nel porto nell’agosto 2019 mentre prestava servizio come ministro.

La procura ha accusato il 48enne di privazione della libertà e abuso d’ufficio. Se riconosciuto colpevole, rischia fino a 15 anni di carcere.

Registrati come testimoni anche Conte e Di Maio

Salvini è stato ministro dell’Interno nel primo gabinetto del governo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, predecessore dell’attuale presidente del Consiglio Mario Draghi, da giugno 2018 a settembre 2019. Salvini è noto per la sua linea dura anti-immigrazione.

Il processo può riguardare principalmente questioni procedurali. Il tribunale ha deciso di ammettere come testimoni il presidente del Consiglio Conte, consigliere di governo e poi ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Di Maio, secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa Ansa e Adnkronos. Inoltre, l’attore statunitense Richard Gere, che era temporaneamente a bordo, è stato autorizzato a testimoniare.

L’ex ministro dell’Interno Salvini in tribunale per il blocco della nave di soccorso “Open Arms”

Tagesschau 17:50, 23.10.2021

Più di 160 persone salvate in esso

Secondo la sua stessa dichiarazione, “Open Arms” ha salvato più di 160 persone nel Mediterraneo dalle difficoltà durante la loro 65a missione nell’agosto 2019. La prima missione è stata il 1 agosto e ne sono seguite altre due. Le autorità hanno più volte lasciato i passeggeri per motivi medici.

Da circa metà agosto la nave precedeva Lampedusa, ma non vi era permesso di attraccare, nemmeno su indicazione di Salvini. La situazione sanitaria e la tensione a bordo della nave erano al culmine. Le persone disperate si sono ripetutamente tuffate in acqua e hanno cercato di nuotare a terra. Alla fine, dopo l’ispezione della nave, il pubblico ministero ha disposto il sequestro delle “Open Arms”, che avrebbero quindi potuto attraccare con i restanti migranti.

Un tweet dall’aula

Salvini si è difeso dicendo che la decisione non è stata presa da lui solo, ma dal governo. Ha anche giustificato le sue azioni dicendo che ha difeso l’Italia in questo modo. Su Twitter oggi ha pubblicato una foto dall’aula e ha scritto: “Inizia il processo che vogliono la sinistra e i sostenitori dell’immigrazione clandestina: quanto devono pagare gli italiani?”

Il fondatore e direttore dell’organizzazione umanitaria spagnola Open Arms, Oscar Camps, ha negato le accuse di Salvini secondo cui il processo era motivato politicamente. “Salvare le persone non è un crimine, ma un dovere, non solo per il capitano, ma per l’intero stato”, ha detto ai giornalisti.

L’anno scorso il Senato italiano ha revocato l’immunità parlamentare di Salvini, aprendo la strada a un processo. Il processo inizia il 15 settembre. Come previsto all’epoca, le trattative sono state rinviate al più presto a questo sabato.

Aroldo Giovinco

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