Non siamo più il mare, dobbiamo essere più intelligenti – Sport

I cestisti serbi hanno subito un altro doloroso atterraggio, ce n’erano di più in questa “era” della finestra FIBA ​​e delle qualificazioni, ma la sconfitta contro il Belgio a Niš è stata forse l’allarme più forte. Il fallimento dell’Italia, che ha impedito loro di andare alle Olimpiadi, è stato doloroso, ma il Belgio non è l’Italia in senso cestistico e andare a Mondobasket 2023 ora sembra una serie di speranze.

E soprattutto: anche la Serbia nel basket non è più quella di una volta, che è ancora in linea con le prestazioni dei cestisti locali, e tutto è lontano da quel picco. La situazione è disastrosa, con una tendenza a degenerare leggermente, come ha detto un autore satirico.

Perdere contro la nazionale belga, al proprio piano, in una partita dalla posta alta e dall’importanza competitiva, sarebbe un fallimento per qualsiasi nazionale serba, anche senza i primi 15 giocatori, la squadra “F”, così lo chiami perché il la squadra di Niš si chiama selezione “C”.

Le qualità individuali, quindi, non possono essere definite alibi, rosa di Nis molto al di sopra dei rivali belgi, o esperienza individuale, perché almeno metà della rosa che Peši aveva per Riga e Nis è “esplosa” da partite importanti e difficili. Le circostanze attenuanti non sono l’esaurimento o le pause “troppo lunghe”, poiché alcuni giocatori escono effettivamente dai “playoff” del campionato per preparazioni brevi e altri non giocano partite competitive per due mesi o più.

Insomma, non ci sono state attenuanti per la sconfitta contro il Belgio, e c’è stato ancora di più nel modo in cui la partita è andata persa.

Dovresti fare molto a tuo danno per perdere la differenza di più 11 a poco meno di sette minuti dalla fine, o più 10 a cinque minuti per le sirene (71:61). E da allora fino alla fine, hai fatto solo due tiri liberi, sbagliato tre o quattro tiri, perso tre palloni e fatto un tentativo fallito di prendere due punti.

Non è una telecamera nascosta, c’è abbastanza luce nel “sedile” per vedere tutto chiaramente. In quel periodo non c’era difesa, dal Belgio dava chi voleva e come voleva, e per l’amor di Dio ha colpito per tre. L’unica sospensione di Pešić non ha cambiato nulla.

È un po’ esagerato dire che una squadra giovanile seria in una situazione del genere giocherebbe con più penetrazione, falli forzati, con tanti tiri liberi. La Serbia è riuscita a giocare in modo tale che il Belgio ha commesso solo un fallo “minore” negli ultimi cinque minuti, il che è probabilmente un dato di fatto per Guinness anche in una partita incerta.

Le luci si sono spente di nuovo nell’aria, ma ora solo nella mente dei cestisti serbi non c’era quasi nessuna spiegazione razionale per il finale “senza precedenti”. Nemmeno nella dichiarazione di coach Peši.

“Non abbiamo preso le decisioni migliori facilmente, loro hanno preso 9:0 e poi 14:0 e abbiamo commesso degli errori per l’eccessiva voglia di finire la partita il prima possibile, e abbiamo preso decisioni sbagliate in attacco”. Ci hanno attaccato in pick-and-roll, consegnando punti economici che li hanno riportati in gioco e hanno dato loro fiducia.

Volevamo finire troppo in fretta, forse avrei dovuto prendermi più responsabilità e passare all’attacco, chiedendo ai giocatori di giocare qualcos’altro, ma questo è tutto, quello che dobbiamo fare”, ha detto Peši, suscitando un po’ di sorpresa.

Perché si scopre che ormai da molti anni il problema più grande della nazionale serba di basket non è nemmeno l’assenza di un gran numero dei migliori giocatori di quasi tutte le partite di qualificazione, perché abbiamo più “stock” di tutte le selezioni ne ” stordito” noi.

Questo è già un “bug” sistemico: in Serbia tutto si fa e si affronta come quando non giocavamo le qualificazioni, quando da un mese, un mese e mezzo ci stavamo preparando per una grande competizione, con una squadra per lo più al completo. , e dominante e “incubo europeo”.

Adesso giochiamo le qualificazioni per tutti, tre o quattro volte l’anno, sempre con una formazione colorata e diversa, e ci lamentiamo sempre di come abbiamo perso, perso ed eravamo stanchi.

Pešić è un affermato “dottore” del basket, ma è evidente che lui, come il resto dell’ambiente dell’Associazione, si sta lentamente adattando alle nuove realtà. Non saremo mai “abbinati” come Belgio, Austria, Olanda, forse Svezia, né ci impegneremo nelle qualificazioni. Il compito è a breve termine, dobbiamo mettere insieme una squadra competitivamente compatibile che giocherà due partite a pieno ritmo, che dovrebbero essere sufficienti per una vittoria contro un rivale di classifica molto inferiore.

Questo significa avere almeno un giocatore in tutte le posizioni a pieno regime, fisicamente e in condizioni agonistiche, e non provare esperimenti come a Riga e Ni e giocare senza il classico trequartista, due centri “freddi” e subire un tale scherno finito in difesa e attacco.

Mondobasket 2023 è ormai una missione quasi impossibile, anche se non dobbiamo arrenderci perché nella finestra FIBA ​​questi “miracoli” accadono troppo spesso, ed è chiaro e sicuramente il motivo principale per cui sono stati creati, la qualità del basket di certo non lo è .

Forse questo sarà un modo per disinnescare la bolla euforica dopo la notizia che Nikola Jokić giocherà l’Eurobasket a settembre sotto pressione normale, perché come ha detto Peši, non batteremo più nessuno perché siamo serbi, né verrà nessuno al gioco noi con la loro cura.

Recesso tra otto mesi

Da questo WC la FIBA ​​non concede più “inviti speciali”, quindi la qualificazione è l’unico modo per accedere al torneo. Con sei vittorie nelle restanti partite, la nazionale serba si recherà sicuramente al Mundobasket. In altri casi le possibilità sono piccole, ma esistono e dipendono dall’esito di altre partite.

Gruppo I

  1. Grecia 3-1
  2. Lettonia 3-1
  3. Turchia 2-2
  4. Belgio 2-2
  5. Serbia 1-3
  6. Regno Unito 1-3

Programma delle partite

  1. 8. 2022. Serbia – Grecia
  2. 8. 2022. Turchia – Serbia
  3. 10. 2022. Regno Unito – Serbia
  4. 10. 2022. Serbia – Turchia
  5. 2. 2023. Grecia – Serbia
  6. 2. 2023. Serbia – Regno Unito

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Corrado Bellini

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