Partita: Nantes / PSG (0-3), prestazioni individuali

Il PSG è stato molto logico vincere a Nantes in un match preso dall’estrema destra e facilitato dalla rapida espulsione dell’avversario. Feedback sulle prestazioni individuali caso per caso.

Donnarumma: Il portiere italiano è stato appena convocato ma è stato perfetto con un potente attacco di Blas e qualche partita aerea. Sul piede, aveva ragione nel gioco corto ed allungato quando ha percepito il pericolo in arrivo, trovando un partner che poi dominava nell’aria. Da qui il fatto che così spesso cerca di giocare corto?

Daniele: Sul lato destro della difesa essendo stato tre giorni prima a sinistra, l’alto portoghese ha giocato un’ottima partita e generalmente si è comportato molto bene nel suo ruolo, vincendo spesso i suoi duelli. Logicamente è più difficile quando Guessand è in movimento, ma spesso riesce ad atterrare in piedi, aggiungendo a questo buon gioco difensivo una bella compostezza alle ripartenze. Finì nel mezzo con lo stesso potere calmo.

Marchesi: Il capitano non è riuscito proprio ad alzare l’asticella nonostante, ancora una volta, la sua capacità di essere pericoloso sui calci piazzati e una buona presenza aerea per la sua squadra. Ma lo abbiamo visto comunque dominare completamente nel duello fisico con Mohamed, impostando gli abissi in maniera molto passiva o addirittura uscendo dalla sua difesa contro il tempo e aprendo così la strada al gol. Che deja vu di questi tempi.

Kimpembe: Negli undici, il difensore centrale sinistro ha iniziato la partita in modo un po’ strano, non troppo contento del suo primo pallone senza però sbagliare. Ha poi lanciato il suo gioco, è riuscito in un ottimo intervento contro Mohamed su tutta la superficie e ha costretto il suo impatto fisico a vincere il duello. Gli ha fatto troppi errori, soprattutto dopo l’intervallo, ma da parte sua non è successo molto.

Hakimi: I marocchini non ce l’hanno fatta nel primo tempo nonostante un bellissimo cross di Messi. Poco ritrovato nella sua corsia, regolarmente dominato dal diretto avversario Appiah, si è mosso candidamente nonostante una buona gara difensiva poco prima dell’intervallo. Sarebbe stato molto meglio assumersi responsabilità difensive meglio e trovare ruoli offensivi. Non a caso è stato coinvolto nel terzo gol su un bel cross che avrebbe dovuto trasformarsi in gol di Renato Sanches o Neymar.

bernardo: Per il suo primo mandato stagionale, lo spagnolo ha faticato a partire e così ha dominato il duello alla prima occasione dell’avversario. Anche se ha cercato di portare un po’ di larghezza dall’inizio, ha lottato per essere una soluzione per l’alta corte all’inizio della partita prima di arrivarci gradualmente, mostrando un buon accumulo man mano che il gioco andava avanti e durante il primo periodo. Sfortunatamente per lui, è stato avvertito poco prima dell’intervallo in modo molto logico, il che ha spinto Galtier a espellerlo.

Mende logicamente lo sostituisce e soffre inizialmente contro Blas che lo domina nel duello. A poco a poco ha preso velocità, è diventato più formidabile nei duelli e più intenso nei suoi colpi. Abbastanza per ribaltare la partita a suo favore con una dolorosa corsa in avanti. Ma è stato anche il terzo gol su uno splendido tiro al volo che ha permesso di chiudere definitivamente la partita.

Vitina: La partita per le giovanili portoghesi è durata solo una ventina di partite prima di essere infortunato da Fabio. Prima di questo triste episodio, si era occasionalmente evoluto al di sotto di Verratti, mostrandosi un po’ troppo poco appariscente per l’italiano, e soffriva un po’ nei duelli.

Renato Sanches lo ha sostituito dopo mezz’ora ed è entrato in gioco con molta calma. Per molto tempo si è dimostrato anche molto neutrale con la palla, raddoppiando i passaggi nelle retrovie o senza pericolo. Contro il Monaco sembrava faticare ad esprimere le sue qualità in campo, ma alla fine è migliorato. Il ruolo di Danilo al suo fianco a centrocampo gli permette di giocare più in alto e con più libertà, il che lo rende bravo. Abbiamo poi visto dei buoni recuperi alti in campo.

Veratti: Dopo aver iniziato la partita con un po’ di difficoltà a uscire dalla pressione degli avversari, si è fatto avanti e poi ha parlato con la sua qualità numero uno, ovvero la sua incredibile capacità di far giocare i suoi compagni di squadra. Raccogliendo palla, mettendo la partita in aria, trovando ogni tanto dei buoni passaggi in profondità, Verratti ha comandato ancora una volta il centrocampista del Parigi in maniera straordinaria. Lo abbiamo trovato anche all’inizio del primo gol vincendo un importante duello difensivo. Unica pecca, il cartone logico che l’ha fatto sparire poco dopo.

Ramos lo ha sostituito e si è posizionato come al solito sull’asse destro della difesa. Firma voci molto nella media in un contesto facile. Dopo aver calpestato la palla, è stato ammonito per un contrasto completamente mancato su Guess e poi eliminato verso la fine della partita da Achi aprendo così la strada alla rete.

Messi: Tornato in un finto ruolo di punto ma da vero regolatore assiale piuttosto che spostarsi leggermente in basso a destra, l’argentino ha ripreso il ruolo di trequartista e ha dettato il ritmo dell’attacco di Parigi con Verratti, decidendo quando accelerare, ritardare e più in generale. avviare l’azione. È un eufemismo dire che è contento della sua visione del gioco: se ne ha sbagliati alcuni, ha firmato un festival di passaggi intelligenti e ben lungimiranti, firmando due passaggi decisivi. Il primo è anche un modello di contrattacco e cambio finale. Se Messi troppo spesso sotto porta è un po’ sperpero, a volte troppo avido in spazi ridottissimi e perde lucidità alla fine, riesce anche a fare mosse insensate, riesce a trattenere la palla o a far barcollare l’avversario pur essendo circondato da folle. giocatore. Non tutto era perfetto ma il giocatore del Paris n°30 ha comunque firmato una parte importantissima, dimostrando il suo incredibile talento per il calcio.

Mbappé: Di nuovo a sinistra, ha toccato meno palloni del previsto e a volte li ha abusati dopo aver aspettato troppo a lungo, ma ha comunque fatto una grande differenza. Per un’ora è stato l’unico che ha saputo essere abbastanza preciso da segnare e avvicinarsi a una tripletta prima di uscire. Ha offerto la palla anche a Danilo sullo 0-0 e poi ha provato a segnare per Messi in maniera molto disinteressata, l’argentino ha subito ricambiato il favore già a inizio partita. Presta attenzione alle avvertenze prima di partire per gli indizi poco chiari.

Neymar lo ha sostituito a fine partita ed era sereno e allegro in una partita già vinta. Nonostante abbia subito un grave infortunio alla caviglia, sembrava divertirsi in campo giocando in testa al suo compagno di squadra Messi. D’altra parte, è stato un po’ fuori bersaglio quando ha chiuso con un tiro sul palo nonostante la rete fosse spalancata.

Sarabia: Attaccante come al Trophée des Champions, lo spagnolo ha fatto la stessa partita con un orientamento collettivo. Sempre pronta a raccogliere per aiutarlo a rianimarlo anche se non sempre sa come farlo perché tecnicamente non è abbastanza preciso, Sarabia si è infortunata soprattutto nell’ultimo terzo con la sua intelligenza di gioco e il suo movimento per aiutare i suoi compagni di squadra. Le sue innumerevoli corse per tenere il passo con le mosse offensive e difensive del compagno hanno avuto un prezzo e lui, indirettamente, ha pagato per i suoi sforzi: è nelle prime aperture e coinvolto in queste ultime. Meno appariscente di Messi o Mbappé, ma utilissimo per il collettivo.

Ekitike lo ha sostituito negli ultimi 20 minuti e ha confermato il suo bel ingresso dal Tolosa. Lo abbiamo visto fare delle belle cose con la palla anche se a volte sbiadisce troppo contro i big della rosa.

Riccarda Fallaci

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