Rushdie: la Meloni deve essere più tollerante nei confronti delle critiche

Lo scrittore britannico-americano Salman Rushdie ha invitato oggi il primo ministro italiano Giorgia Meloni a essere più tollerante nei confronti delle critiche, dicendo che dovrebbe “comportarsi meno come una bambina e crescere”, secondo quanto riportato.

L’autore di origine indiana ha parlato con i giornalisti alla Fiera Internazionale del Libro di Torino, dove domani è previsto insieme al giornalista italiano Roberto Saviano.

Quest’ultimo è stato condannato a ottobre da un tribunale italiano a una multa di 1.000 euro con sospensione della pena per aver diffamato Meloni per aver criticato la sua posizione sugli immigrati.

A rischio di essere denunciato dalla Meloni, “Io dico che i politici devono essere più testardi, perché i politici di oggi, oltre ad avere un grande potere, hanno anche una grande autorità”, ha sottolineato Rushdie interpellato sull’argomento.

Naturale quindi che ci sia chi ne parla direttamente, anche in termini cattivi, usando parolacce come quelle usate da Roberto, ha detto all’Ansa. Ha aggiunto riferendosi alla Meloni: “Consiglierei a questa donna di non comportarsi come una bambina e di crescere”.

Saviano definì la Meloni un “figlio di puttana” alla televisione di Stato nel dicembre 2020, quando il primo ministro di destra era all’opposizione.

Conosciuto per il bestseller internazionale Gomorra, sulla mafia, Rushdie vive sotto protezione della polizia a causa delle minacce dei gruppi criminali organizzati.

Rushdie ha anche ricevuto minacce di morte da quando il suo romanzo del 1988, I versi satanici, è stato dichiarato blasfemo dal leader supremo dell’Iran, che ha invitato i musulmani di tutto il mondo ad ucciderlo.

Lo scrittore fu aggredito con un coltello nell’agosto del 2022 durante un convegno letterario a New York, da un americano di origine libanese. Rushdie è stato gravemente ferito e ha perso un occhio.

L’autore anglo-americano è a Torino per promuovere il libro “The Knife”, in cui fa riferimento all’attentato che lo ha quasi ucciso.

Un eminente storico italiano, Luciano Canfora, è stato processato ad aprile per aver diffamato Meloni, che aveva presentato una denuncia contro l’intellettuale definendolo un “neo-nazista nell’animo”.

Fonte: AFP




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