Banco Santander ha deciso di chiudere le 21 sedi che ha in Italia come parte della sua controllata consumer in seguito ad una ristrutturazione dell’attività, che comporterà l’uscita di personale, come riferisce l’unione bancaria italiana Fabi e la banca ha confermato a Europa Press.

“A causa del maggiore utilizzo dei canali digitali rispetto alle filiali, Santander Consumer Bank Italia (SCB Italia) ha deciso di chiudere le filiali e rafforzare la propria digitalizzazione per continuare a offrire il miglior servizio ai propri clienti”, ha spiegato a Europa Press un portavoce di Santander Bank .

L’attività di Santander in Italia si concentra sul credito al consumo, quindi il paese è una ‘rara avis’ in termini di presenza fisica di Santander in Europa, poiché in altri paesi l’azienda non dispone di uffici dedicati.

L’attività di Santander Consumer Bank continuerà quindi ad essere attiva in Italia nel digitale e attraverso negozi e produttori, che rappresentano i canali più utilizzati per questa tipologia di prestiti.

Secondo il sindacato Fabi, Santander sostiene che la ristrutturazione in Italia è stata causata da un “contesto finanziario difficile”, dall’impatto dell’inflazione e dalla crescita “esponenziale” dei canali digitali negli ultimi anni.

“I mercati finanziari stanno sperimentando rapidi progressi verso l’inarrestabile digitalizzazione dei servizi, con conseguenti difficoltà nel mantenimento dell’occupazione. La Fabi si è impegnata al tavolo delle trattative (…) a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per ridurre l’impatto della riorganizzazione a livello sociale”, ha affermato Cogli Ciccareli, uno dei funzionari sindacali.

Questa settimana sono iniziate le trattative tra la banca e il sindacato. La Banca si è impegnata a ridurre il più possibile l’impatto dei licenziamenti. Fino al completamento delle trattative tra le due parti, non sarà noto il numero dei dipendenti interessati.

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