“Sì” anche dal Senato all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato

Il parlamento italiano ha finalmente ratificato mercoledì anche l’adesione di Svezia e Finlandia alla NATO.

Durante la votazione al Senato 202 senatori favorevoli, 13 contrari e due astenuti.

Ieri il DPR ha sostenuto l’integrazione a larga maggioranza. 398 parlamentari hanno votato a favore, contro 9 parlamentari diventati indipendenti dai Cinque Stelle, mentre 20 hanno votato per l’astensione.

“Questo è un atto politico, non solo diplomatico e simbolico. Questo è un messaggio importante, e con questo voto del Parlamento è diventato ufficialmente chiaro chi sostiene l’Italia”, ha affermato Alessandro Alfieri, rappresentante dei Democratici in Commissione Affari Esteri del Senato italiano. .

Intanto il presidente del partito di estrema destra “Fratelli d’Italia” ha fatto il suo nome in campagna elettorale. Giorgia Meloniin un’intervista al canale televisivo italiano Rete 4, del gruppo Berlusconi.

“La posizione internazionale dell’Italia è di fondamentale importanza. Il nostro partito ha subito preso posizione, sostenere la politica estera del governo Draghi pemerintahdisse Melone. “In questo caso non abbiamo problemi, lo dimostrano i fatti. Abbiamo votato per ratificare l’adesione di Svezia e Finlandia alla NATO. Il problema non siamo noi, ma il centrosinistra”, ha aggiunto.

“Dicono che se vinciamo si formerà un governo che minerà la libertà, che l’Europa e l’Italia esploderanno. Quando all’estero scrivono queste cose, non riguardano me, ma tutto il mio Paese”, ha sottolineato il politico italiano.

E lui, tuttavia, ha riconosciuto che la fase attuale, questo è molto importante per l’Italia. “Come Paese, ovviamente, stiamo attraversando una fase molto complicata. L’annuncio delle elezioni a settembre non è una cosa insolita, non nascondo che preferisco che l’intera legislatura si possa portare a termine normalmente”.

Il leader dei “Fratelli d’Italia” si è detto fiducioso che il centrodestra e il suo partito ottengano la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento e ha spiegato (rispondendo anche ai suoi alleati) che “un nuovo gruppo di governo, sarà eletto su base dei risultati elettorali, contro l’elettorato”.

Fonte: RES-MPE


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