Un melodramma italiano sul crepacuore e altri quattro film da vedere questo fine settimana | Cultura

cravatta racconta una di quelle storie in cui due persone, perché possono scegliere di provare a essere felici separatamente, decidono di non essere felici insieme. Questo melodramma italiano, raccontato in due parti, è compensato da quadrati magici che fungono da puzzle e da simboli. Brooklyn Sevillanas Questo è l’ultimo film di Vicente Villanueva, il regista e sceneggiatore che nei cortometraggi è sempre rimasto fedele ai suoi primi ambienti, che ha strutturato i suoi migliori film attorno alla forza interpretativa di Carolina Yuste.

club di disoccupazione, Il sesto film di David Marqués, ha qualcosa che lo distingue dai suoi predecessori: le foto di Guillem Oliver con colori e texture molto più interessanti delle solite prove piene di luce, nello stile di troppe serie televisive. Conseguenze Concentrandosi sul triangolo affettivo tra una madre, sua figlia adolescente e suo nonno, tre personaggi devono affrontare un’imboscata personale e geografica che li costringerà a smascherarsi. Finale, Disastro, una proposta di film d’animazione dall’aspetto classico e semplice, ma grazie a una tavolozza di colori elegante e sofisticata, i suoi 96 minuti si trasformano in una festa visivamente sbalorditiva.

I film sono stati recensiti da Elsa Fernández-Santos e Javier Ocaña.

Aldo e Ana stanno per separarsi quando lui confessa di essere stato infedele, ma i loro figli e il legame che li lega alla fine li lega in un vortice di odio.

Carolina Yuste, in

Per evitare l’espulsione, la madre di Ana decide di portare a casa sua Ariel Brooklyn, una studentessa afroamericana di famiglia benestante, in cambio di 700 euro. Devono vivere tutti sotto lo stesso tetto.

Carlos Areces e Fernando Tejero, in 'El club del disoccupazione'.

Quattro amici si incontrano ogni giorno al bar per una birra e criticano e brontolano tutti. Condividono tutti di appartenere a un club con milioni di persone: i disoccupati.

Alfredo Castro, Juana Acosta e María Romanillos, in 'Conseguenze'.

Un viaggio nell’isola di famiglia dove madre e nonno sono fuggiti molti anni fa. Un’isola che apre ferite che non si chiudono mai.

Immagine da

Calamity si basa su uno dei pochi miti femminili sulla conquista dell’Occidente, la pioniera Martha Jane Canary-Burke, una feroce bevitrice che in seguito divenne nota come Calamity Jane per le sue doti di cavaliere ed esploratrice.

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