Sonate per violino di Biber e Schmelzer: due nuove uscite

Heinrich Ignaz Franz Biber (1644-1704): sonata I, III, V, VI in la maggiore, fa maggiore, mi minore, do minore [Nuremberg, 1681] ; Parte VII in do minore per due viola d’amore [Harmonia artificioso-ariosa, 1681]. Lina Tur Bonet, violino, viola d’amore. Musica Alchemica. Adrià Gracia, clavicembalo, organo. Jadran Duncumb, Teorba. Ronald Martin Alonso, viola da gamba. Andrew Ackerman, violone, contrabbasso. Sara AVEREgueda, arpa. Valerio Losito, viola d’amore. Ramiro Morales, liuto. Ottobre 2021. Libretto in inglese, francese, tedesco, spagnolo. TT 66’39. Glossa GCD 924701

Johann Heinrich Schmelzer (c1623-1680): Sonata unarum fidium. Sonate I-VI. Balletto a Ninfe ; Balletto in Trittone ; Ciaccona. Ars Antiqua Austria. Gunar Letzbor, violino. Jan Krigovsky, violino. Hubert Hoffmann, Theorbo, Colascione. Erich Traxler, organo, clavicembalo. Mira Letzbor, violino. Peter Aigner, violino. Dicembre 2020. Libretto in tedesco, inglese. TT 71’17. Pan Classics PC 10436

Questo album attira la nostra attenzione su un corpus meno conosciuto di Sonata al rosario : otto sonate pubblicate a Norimberga nel 1681, e all’epoca all’avanguardia nella produzione di violini per la loro eccentrica e sgargiante eloquenza ereditata dalla scuola italiana, a cui il giovane Biber ebbe accesso grazie alla biblioteca vescovile di Kroměříž. Tutti sono stati registrati da Marianne Rônez (Centaur), Andrew Manze (Harmonia Mundi), Gunar Letzbor (Centaur), John Holloway (ECM).

Eccone quattro che Lina Tour Bonet e l’entourage hanno visitato con entusiasmo e piacere. Il virtuoso spagnolo recentemente nominato insegnante di violino e violino barocco alla Scuola di Musica Franz Liszt di Weimar, e questo ci ha affascinato programma straordinario che la nostra rubrica ha elogiato nel dicembre 2020, insiste nel livet su “una sensazione molto vivace per effetti sonori audaci e stravaganti”. L’intero team sostiene questo strano universo, che non sarà supportato dalla minima prudenza: un arco luminoso e sfolgorante, al servizio dell’affermazione a volte soffocante, che lascia poca pausa e respiro. Momento lirico (maestoso variazione da Sonata in fa maggiore, perduta tra terra e cielo) tanto più preziosa. Un fantasioso continuo di brani moltiplicatori, ispirato alla prassi salisburghese, che mescola doppia arpa, clavicembalo Jadran Duncumb fever, organo (modello sivigliano del 2008), corde pizzicate, il tutto in un crogiolo cesellato e pesato da Ronald Martín Alonso e Andrew Ackerman. Peccato che la cattura sembri un po bitorzoluta nei bassi, il che almeno contribuisce alla densità del soggetto.

Il CD finisce alle festa in do minore dove Lina Tur Bonet e Valerio Losito uniscono le due viole d’amore in un susseguirsi di danze e danze in cui si acuisce la passione per il discorso. Una dimostrazione di rigore e fantasia che alimenta la retorica barocca, in cui brilla un gruppo di strumentisti appassionati e accattivanti, che si prendono i rischi necessari per intensificare l’avventura.

Per la prima volta la Corte di Vienna è stata accolta in Schmelzer a conduttore una scala che non ha origine in Italia. sono le sei Sonata unarum fidium pubblicato a Norimberga nel 1664 ma rivaleggiava con la supremazia latina nel genere della sonata per violino. Con Heinrich Biber divenne il capo della scuola austro-tedesca di questo strumento, e la collezione rimane uno dei capolavori letterari dell’arco barocco. Dedica al cardinale Carlo Caraffa, che gioca nella polisemia di mezzo fidei e fidio, rivelando la conoscenza e la ricchezza di ispirazione del compositore e la sua tendenza a bollire. Questa dimensione della saggezza, anche dell’esoterismo, che si irradia da questa interpretazione di Gunar Letzbor, scolpisce con calma le linee e suggerisce i significati nascosti che nascondono.

Nel novembre 1997, uno dei primi album registrati da questo violinista e dal suo gruppo appena formato Ars Antiqua Austria è stato dedicato a Biber e Schmelzer, il che è sufficiente a spiegare la loro lunga familiarità con l’estetica delle opere qui discusse. Nella nostra rubrica di marzo 2020, Giovanni Lacroix dato Absolute Joker per la loro registrazione Sonata al rosario, afferma: “Letzbor ingrandisce il colore, spesso facendolo brillare, pur mantenendo questo necessario equilibrio che permette al suo partner di sbocciare, come un fiore aperto. » Con la stessa squadra, in Sonata unarum fidiumLe corolle non sembrano determinate a permettersi di foraggiare, o almeno si prestano a un bottino che cerca di pompare il succo.

Saluteremo sicuramente l’infinita recitazione poetica dei quattro Sonata, scolpito con arte e maestosità da Hubert Hoffmann (theorbo e colachon), e altrove si presume che la delicatezza del continuum sia frugale. Ma nel complesso, la lentezza del discorso del solista, nonostante il suo respiro dolce e colorato, è spesso quasi statica. Leggere al capezzale o in pigiama? Regolarità del polso, prevedibilità dell’articolazione, omogeneizzazione del tono: l’orecchio deve lottare per sfuggire alla pigrizia minacciosa, il riscatto del servizio è essenzialmente meditativo. La sua voce è seducente, ma anche addormentata nelle delizie di Capua. Esso ciaccona da Bibliotheca Cubicularis e due eleganti pagine di ballo completano un programma che si avvicina con calma, a rischio di anestetizzare gli ascoltatori. Questa musica ci parla qui con infinito lusso e delicatezza, ma aspettiamo invano che lo spettacolo rilasci polline e lenisca. Per un’eloquenza ancora più estroversa e stimolante, possiamo attenerci al grande disco di Andrew Manze in un trio con Romanesca (Nigel North, John Toll), registrato per Harmonia Mundi nel settembre 1995.

Biber: Voti: 8,5 – Libretto: 8,5 – Repertorio: 9,5 – Interpretazione: 10

Schmelzer: Voti: 8,5 – Libretto: 8,5 – Repertorio: 9,5 – Interpretazione: 7

Cristoforo Steyne

Riccarda Fallaci

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