Il governo Draghi resterà in carica fino a nuove elezioni
Le prossime elezioni parlamentari, infatti, non saranno programmate fino alla primavera del 2023, ma come spesso è accaduto in passato, gli italiani dovranno andare alle urne in anticipo. Il governo Draghi resterà in carica fino a quando non ci sarà un nuovo presidente del Consiglio. Ma quando ciò accadrà non è chiaro. I negoziati di coalizione potrebbero trascinarsi a seconda dell’esito delle elezioni. Secondo gli esperti, a novembre potrebbe esserci un nuovo governo.
Il fatto che la campagna elettorale sia effettivamente iniziata renderà anche difficile per il governo in carica attuare ulteriori riforme attraverso il parlamento. E servono con urgenza: l’Italia ha bisogno di soluzioni per combattere l’inflazione, la crisi energetica e gli effetti della siccità. L’UE spera anche in progressi prima che Roma possa sottrarre miliardi in più dal fondo di sovvenzioni di Bruxelles.
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“Penso che l’Italia abbia ancora bisogno di Draghi”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. E con ciò non dovrebbe parlare solo dall’anima di molti dei suoi 60 milioni di compatrioti. Il Primo Ministro, che ha agito in modo relativamente discreto ed efficiente, è stato molto rispettato anche all’estero, dove la precedente amministrazione ha dipinto un quadro piuttosto caotico.
La squadra di Conte a capo della crisi?
L’ex capo della Banca centrale europea ha reintegrato la nazione fortemente indebitata dopo essere entrato in carica nel febbraio 2021. Ad esempio, ha assicurato all’Italia l’accesso temporaneo agli aiuti dell’UE per la ricostruzione dopo la pandemia di coronavirus, cosa che la precedente coalizione guidata da Giuseppe Conte non è riuscita a fare. Ma questo successo sarà solo una fase intermedia se non seguiranno ulteriori passaggi.
Conte, che all’epoca era ancora indipendente, divenne capo del Movimento 5 Stelle populista di sinistra, che è in gran parte responsabile dell’attuale crisi di governo. Le stelle hanno lasciato Draghi sospeso in un voto di sfiducia al Senato la scorsa settimana, spingendo il 74enne romano a presentare le sue dimissioni. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha rifiutato, ma al più tardi mercoledì l’azione è stata piena: i tre partiti di governo – Cinque Stelle, Lega di estrema destra e Forza Italia – hanno rifiutato di fidarsi di Draghi, quindi non ha visto altra via che dimettersi. ancora.
Stavolta si è arreso anche Mattarella. Il presidente italiano decide di sciogliere le due camere del Parlamento. Nel bel mezzo delle festività natalizie, gli italiani si trovano ora ad affrontare settimane inquiete di campagna elettorale.
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