Ultimo giorno di votazioni per la comunità italiana in Argentina

Ultimo giorno di votazioni per la comunità italiana in Argentina.


La comunità italiana in Argentina potrà votare giovedì pomeriggio alle 16:00 per posta nel contesto delle elezioni generali nei paesi europeiavvenuto dopo il processo per le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi si è fatto avanti, e in uno scenario caratterizzato dalla preminenza dei diritti nazionalisti che è riuscito ad innestare il dibattito anche in quel Paese.

Voteranno gli italiani 400 deputati e 200 senatori rinnovare l’intero parlamento e avviare il processo che porti all’elezione di un nuovo primo ministro.

In Argentina, la comunità italiana eleggerà -per il proprio collegio elettorale sudamericano- 2 deputati e 1 senatore per rappresentarli al parlamento italiano.

Nonostante in Italia la data delle elezioni sia il 25 settembre, in Argentina le votazioni si chiudono questo giovedì alle 16:00.

Nel collegio elettorale del Sud America Vengono presentate 6 liste di deputati e 7 senatori.

L’elenco per la Camera dei Deputati è: Partito Democratico (PD); Unione degli Emigranti Italiani Sudamericani (USEI); Il Movimento Associativo Italiani all’Estero (MAIE); Movimento Cinque Stelle (M5E); L’Italia del Meridione (Italia meridionale), e la coalizione sovrana conservatrice di destra Fuerza Italia, La Liga e Hermanos de Italia, sono guidati da Giorgia Meloni che, secondo tutti i sondaggi, è quella con le migliori condizioni per formare un governo e diventare primo ministro. .

Al Senato, oltre a questa lista, si è aggiunta un’altra lista promossa dal leader del partito Acción, Carlo Calenda, e del partito Viva Italia, ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, presentandosi come una sorta di “terzo polo”.

Vito De Palma, vicecandidato di destra -commentatore di calcio popolare della TV argentina, inoltre- disse a Télam che una delle sue proposte principali era “la difesa dei diritti di sangue o in latino, ius sanguinis”.


“È possibile che gli italiani trasmettano la cittadinanza per sangue al di fuori del luogo in cui è nata la prole. Questo è in pericolo perché ci sono forze che vogliono andare verso lo ius solis (diritti fondiari) ei due sistemi sono incompatibili. Sarà molto grave per gli italiani all’estero, che sono una comunità molto grande”, ha detto De Palma.

Per questa parte, Giusto argomento risponde il candidato PD Camera Mario Sebastiani, che accusa di voler difendere esclusivamente “ius sanguinis” che “questo è un concetto completamente razzista”.

Il medico argentino ha detto che la proposta del suo partito non era una riforma dei criteri, ma un’estensione dell’incorporazione della cosiddetta “ius scholae”.ovvero la concessione della cittadinanza ai “figli di immigrati regolarmente soggiornanti in Italia al termine del ciclo scolastico”.

Ma De Palma assicura che la sua proposta di spazio è anche quella di “ampliare” l’accesso alla cittadinanza italiana ed è per questo che la sua seconda proposta riguarda i lavori del consolato. Attualmente in Argentina ci sono 300.000 ordini all’anno e vengono dati solo 10.000 turni “con il pretesto di non avere la potenza di fuoco per assorbire tutte le richieste”.

“L’idea è di promuovere il lavoro consolare – che era già stato fatto nei governi di coalizione che ho rappresentato nel 2001 e nel 2006 (guidati da Silvio Berlusconi) –. L’idea è quella di reclutare personale locale della comunità italiana per aumentare l’occupazione e ridurre i costi”, ha aggiunto De Palma.

lista MAIE, fondata da Ricardo Merlo, è sempre stata la più votata del Sud America. Tuttavia, Quest’anno sarà rappresentato dal dottor Claudio Zin, che, consultato da Télam, si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni.

Dichiarazione del candidato

Nelle interviste rilasciate due settimane fa ai media nazionali dai candidati, hanno assicurato che lavoreranno “affinché le donne possano avere gli stessi diritti degli uomini nella trasmissione della cittadinanza” e hanno promesso “di migliorare la rete consolare, perché l’attenzione nei consolati è davvero carente.”

Secondo De Palma, in Italia si vogliono limitare i diritti di cittadinanza perché all’estero “ci sono pochi italiani”perchè “non parlano italiano o non hanno contatti”. A tal fine propone che ci siano più corsi per italiani, storia e geografia, dove c’è un’alta percentuale di italiani, sia faccia a faccia che virtuali “per essere più vicini alla madrepatria”.

Sebastiani è scettico sulla promessa dell’estrema destra di dare alle comunità italiane più cittadinanza all’estero.e ha accusato di “omofobia” il progetto di Meloni, che proponeva anche di “uscire dalla casa più grande che è l’Unione Europea”, e lo ha paragonato a Donald Trump, Vladimir Putin e Jair Bolsonaro.

La sua proposta, invece, lo definisce “il contrario”, cioè “un progetto più democratico, inclusivo” e che vuole inserire uno stipendio numero 14 (in Italia 13 sarebbe una specie di bonus ).

Al tempo, dal PD hanno messo in guardia sulla possibilità di formare una maggioranza in grado di raccogliere numeri sufficienti per la riforma costituzionale.

partito di destra
La sua lista di coalizioni di destra proponeva, oltre alle candidature di De Palma alla Camera, Francesca De Natale Sifola Galiani (Italia), Luis Di San Martino Lorenzato Di Ivrea (Brasile) e Andrea Dorini (Italia). Al Senato corrono Marcelo Bomrad (Argentina) ed Emerson Fittipaldi (Brasile).

Partito Democratico
L’elenco dei PD al Senato è composto dai senatori Fabio Porta (Brasile), Mario Sebastiani (Argentina), Andrea Matarazzo (Brasile); mentre alla Camera sono Antonella Pinto (Venezuela), Salvatore Finocchiaro (Argentina) e Filomena Narducci (Uruguay).

Porta è entrato in Senato dopo che nelle elezioni del 2018 ha denunciato frode da parte dell’USEI, che la giustizia lo ha governato a dovere, e gli ha dato un seggio.

Secondo l’ordinanza del tribunale, l’USEI ha approfittato del fatto che molti italiani non sanno votare, quindi si sono offerti di scrivere schede elettorali e ritirare buste dalle loro case. Migliaia di voti sono stati scritti dalla stessa persona, secondo l’indagine.

A tal fine, quest’anno le ambasciate e i consolati stanno conducendo una campagna per impedire agli elettori di distribuire buste a terzi. “Conserva la busta e non darla a nessuno”, dice la campagna pubblicitaria ufficiale con la voce di Claudia Villafañe, storica compagna di Diego Maradona.

L’elezione di domenica, anticipata dalla data originaria di marzo 2023 a seguito delle irresistibili dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, sarà la prima in cui saranno eletti 600 parlamentari, dopo che una legge del 2019 approvata con un referendum del 2020 riduce i seggi dagli attuali 630 deputati e 315.

In procinto di rinnovare 400 deputati e 200 senatori
Rinnoverà 400 deputati e 200 senatori.

-Chi ha votato?

Cittadini italiani registrati in Argentina. Inoltre, per la prima volta, un voto di 18 anni al Senato.

In quel paese possono votare 783.204 elettori. Rappresenta oltre il 50% del totale dei collegi elettorali sudamericani.

In Italia, solo tre città superano tale affluenza: Roma, Milano e Napoli.

-Come scegliere dall’Argentina?

Voti per posta; Le buste elettorali vengono inviate in questo modo. All’interno della lettera inviata dal consolato c’erano due buste – una bianca e l’altra con risposte postali prepagate -, due schede elettorali -una per camera-, due liste con candidati di tutti i partiti e certificati elettorali.

Sulle schede elettorali figurano tutti i partiti che nominano candidati alla Camera dei Deputati e al Senato. Devi fare un segno, una croce o una croce, sul simbolo della festa prescelta.

Puoi anche scrivere il nome del candidato di tua scelta sulla riga che corrisponde al tuo rispettivo partito.

Dopo la votazione, riponete le schede elettorali dei deputati e del senatore in una busta più piccola, chiudete bene la busta e mettetela in una busta affrancata insieme al tagliando (tagliando).

Infine, devi portarlo alla filiale di Correo Argentino più vicina o all’ufficio in cui ti trovi.

La votazione, per essere considerata valida, deve pervenire al Consolato entro le ore 16 di questo giovedì.

-Una volta eletti i membri del parlamento, come si forma il governo?

Con la creazione delle Camere, il Presidente della Repubblica avvierà la fase di consultazione, durante la quale ascolterà i presidenti delle Camere e dei gruppi parlamentari. Una volta che avesse pensato di trovare un candidato in grado di raggiungere un consenso, gli avrebbe affidato il compito di formare un nuovo governo.

Il presidente del Consiglio emerge dalla volontà di una maggioranza di -201 deputati e 101 senatori-

Emiliano Brichese

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