Come Francesco Giorgi ha “rinunciato” ad Andrea Coccolino durante la sua confessione alle porte del Qatar e chi sono le tre persone che hanno collegato lo scandalo alle porte del Marocco
Tre persone sembrano essere le protagoniste del doppio scandalo che ha colpito il Parlamento europeo e riguarda gli sforzi di Qatar e Marocco per influenzare le decisioni prese a Bruxelles e Strasburgo sui rapporti dei due Paesi con l’Unione europea.
Secondo il quotidiano La Repubblica, anche l’eurodeputata Andrea Coccolino sarebbe stata nel mirino delle autorità giudiziarie belghe, che dovrebbero chiedere la revoca della sua immunità per quanto riguarda la porta marocchina.
Come riportato dai quotidiani italiani, c’è un gruppo di tre persone, tra cui Francesco Giorgi (compagno di Eva Caili), l’ex eurodeputato Antonio Panzeri e l’attuale eurodeputato Andrea Coccolino, che hanno avuto un ruolo chiave in entrambi gli scandali, Qatar-gate, ma anche Marocco -cancello.
Il rapporto affermava che “il motivo principale dei tre era cooperare con il Marocco e il Qatar in cambio di denaro”. I tre sarebbero stati pagati per le loro attività e nel 2019 avevano raggiunto un accordo per intervenire al Parlamento europeo a nome del Marocco.
Il giornale ha sottolineato che sono emerse nuove prove relative alla seconda fase dell’indagine sul gateway del Qatar e che i pubblici ministeri belgi stanno controllando computer, telefoni, conversazioni per redigere accuse per chiedere la revoca dell’immunità dell’eurodeputato.
Secondo la pubblicazione, è molto importante per le indagini di Andrea Coccolino riconoscimento di Francesco Giorgi. Il partner dell’eurodeputato greco ha affermato di sospettare che altre due persone stessero ricevendo denaro attraverso Panzeri: l’eurodeputato italiano Andrea Coccolino e il suo omologo belga Marc Tarabella, entrambi membri del Gruppo europeo dei socialisti e dei democratici (S&D).
Giorgi, interpellato su Coccolino, ha detto che “potrebbero esserci stati rapporti con Coccolino con i Pancheri”, cosa che lo stesso europarlamentare ha smentito con disprezzo, pur negando che su di lui fosse stata svolta un’inchiesta, che fosse stato interrogato dalle autorità , affermando di non aver mai guardato in vita sua la politica ai suoi interessi personali.
Contemporaneamente, la Direzione per i Crimini Economici in Italia e la Procura di Milano stavano perquisindo i conti di Panzeri e Giorgi e, come è stato riferito, l’inchiesta “doveva dare i suoi frutti”.
Secondo il quotidiano belga Le Soir e Knack, si indaga anche sul ruolo dei servizi segreti marocchini nell’influenzare la decisione del Parlamento europeo. Pantcheri e i suoi complici avrebbero avuto accordi con l’intelligence marocchina dal 2019, in cambio di denaro, per prendere decisioni a favore del Marocco su questioni che coinvolgono i diritti umani, i diritti di pesca e l’Africa occidentale, casi in cui il Marocco è direttamente interessato.
Il caso sembra coinvolgere anche una persona di nome Mohamed B., descritta da una fonte come “pericolosa con precedenti penali”. Si tratta di una persona conosciuta in Francia dal 2017 a causa di un caso di corruzione con qualcuno appartenente alla polizia di Orly a Parigi. Come riporta il quotidiano Liberation, Mohamed B. era stato in contatto con intermediari della polizia francese, che inviavano informazioni sensibili al Marocco in cambio di denaro.
Mohamed B. avrebbe lavorato con l’ambasciatore marocchino in Polonia, Atmoun, che lavorava con i servizi segreti e aveva contatti anche con i Pancheri. Pancheri e Atmun si conoscono da tempo con la loro relazione che risale al 2014-2015.
Da ottobre 2016 hanno copresieduto la Commissione mista Marocco-UE, mentre c’è una foto congiunta caricata da Atmoun su Facebook a ottobre, ma anche a maggio 2018 all’edificio del Parlamento europeo a Strasburgo.
S&D e PPE sono frizzanti
Intanto sono scattate le indagini perché i cancelli del Qatar si sono allargati, aumentando la pressione nei due maggiori gruppi del Parlamento europeomentre anche il rapporto dell’eurodeputato con… il Bahrein è sotto inchiesta.
Il gruppo dei Socialisti e Democratici europei (S&D) ha cambiato la sua rappresentanza nelle commissioni del Parlamento europeo.
L’eurodeputata Marie Arena, il cui ufficio di assistente è stato perquisito dalla polizia, ha temporaneamente rassegnato le dimissioni da presidente della sottocommissione per i diritti umani (DROI), mentre Pietro Bartolo ha sospeso la sua partecipazione alla stesura di una legge sull’esenzione dal visto per il Qatar.
Sotto inchiesta anche le attività dell’eurodeputato del Partito popolare europeo (PPE-PPE), il ceco Tomas Zdechovski, presidente del Gruppo di amicizia del Parlamento europeo con il Bahrein. L’eurodeputato visita il Bahrain ad aprile, dopo un altro viaggio nel 2021 che deve ancora essere reso pubblico. Lui stesso, parlando alla rivista politica POLITICO, ha ammesso di aver finanziato il viaggio.
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