Nuove prove sul ruolo degli imputati, ma anche in casi simili al Marocco

È un dato di fatto che la corruzione, l’esproprio e lo scandalo sono ingredienti chiave che permeano il funzionamento delle sue istituzioni Unione europeacoloro che hanno rapporti di sangue con interessi commerciali, sottolineano vengono rivelate nuove prove, da un lato per l’entità e il rapporto tra i soggetti coinvolti in casi di corruzione al Parlamento europeo, dall’altro per secondo caso del genere che coinvolge il Marocco, con il coinvolgimento della stessa persona.

Il centro di pubblicazione è un ex eurodeputato italiano Antonio Pansieri e Francesco Giorgio, socio e socio Eva Kaili,

Secondo la pubblicazione del quotidiano italiano “Corriere della Serra”, i due viaggi di Panzeri tra aprile e settembre sono stati supervisionati dalle autorità italiane e belghe. Il primo viaggio è a Qatar, dove rimasero nove giorni i Panzeri, e fu il secondo Marocco, con un ex eurodeputato italiano rimasto lì per sei giorni. Durante un viaggio in Marocco, Panzeri avrebbe incontrato il capo dei servizi segreti marocchini.

Lo scopo del circuito questa volta è quello di abbellire le politiche disumane del governo marocchino nell’area dell’immigrazione-rifugiati. Era un periodo in cui migliaia di rifugiati e immigrati annegavano nel Mediterraneo o venivano massacrati Melia e Signore per evitare di attraversare il territorio spagnolo, a causa dell’attuazione da parte del governo del paese di una politica antipopolare dell’UE in materia di immigrazione.

La persona chiave in questa indagine e incontro sarebbe, secondo i rapporti, essere l’uomo di 67 anni Abderrahim Atmon, che durante il periodo del contenzioso era ambasciatore del Marocco in Polonia ed era in frequenti contatti con Panzeri, Giorgi e Cozzolino (compreso l’eurodeputato italiano anch’egli indagato dalle autorità italiane). In effetti, si credeva che Atmoun fosse un membro dei servizi segreti marocchini e usava il suo status di ambasciatore come cortina fumogena.

Il suo nome compare nei documenti depositati dalle autorità italiane, poiché si dice che la moglie e la figlia di Panzeri siano canali per doni e denaro di Atmoun per creare “tendenze” filo-marocchine nel dibattito sui diritti umani al Parlamento europeo.

“Si tratta di una “giostra” in cui Francesco Giorgi, compagno di Eva Caili, interpreta il ruolo dell’emissario Panzeri”, ha concluso il “Corriere della Serra”.

In realtà, il rapporto di Panzeri con il Marocco, secondo “Le Soir”, è più antico, visto che nel 2011 e nel 2013 è stato visto recarsi nel Paese come presidente della commissione Maghreb al Parlamento europeo con documenti che lo caratterizzano come “stretto amico di Marocco”.

Alberta Trevisan

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