Eva Kailis: Un addio definitivo a Georgi – La testimonianza di Pancheri porta sviluppo

Sembrava che fosse giunto a una rottura definitiva Eva Kaili con il suo compagno Francesco Giorgioin seguito alla rivelazione di uno scandalo di corruzione Porta del Qatar che lo ha infastidito Parlamento europeo. Le dichiarazioni odierne degli avvocati dell’eurodeputato greco sono tipiche. Michalis Dimitrakopoulou a Star, che ha detto di “sentirsi tradito per il suo caso, da un uomo di cui si fidava. Si chiedeva come avesse fatto a far entrare questo ‘mostro velenoso’ in casa loro senza dirglielo”.

Va notato qui che Francesco Giorgio Giovedì prossimo (26/1) dovrebbe parlare davanti al consiglio preprocessuale a Bruxelles per decidere se rimarrà in detenzione o sarà rilasciato sulla parola. Allo stesso tempo, ovviamente, Eva Kaili rimane nella prigione di Haren, mentre secondo il signor Dimitrakopoulos, dopo 45 giorni di reclusione lontano dalla sua famiglia, le sue riserve di forza e coraggio si stanno esaurendo, ma continua a combattere. “Il signor Pancheri è inaffidabile. Può solo dire cose che ha visto da qualche parte” ha osservato il suo avvocato a proposito della tanto attesa testimonianza dell’eurodeputato Italia, che dovrebbe “chiarire” il caso dopo l’accordo che ha stretto con le autorità belghe. “Sanno già con chi sta parlando Pancheri. Sono 6 mesi che la osservano e di Kaili non si sa il nome”, nota da parte sua Michalis Dimitrakopoulos.

La testimonianza di Pancheri porta un rapido sviluppo

Anche se le autorità belghe non hanno rivelato nulla sulla sua deposizione Molo Antonio Pancheri, i media italiani hanno detto che la deposizione della “mente” della rete di finanziamento è iniziata oggi, con le autorità che continuano le indagini nel più stretto segreto. È anche caratteristico che anche se ci sono informazioni che oggi procederà al primo depositarele autorità non lo hanno né confermato né smentito, volendo mantenere il segreto assoluto data la delicatezza della materia.

La testimonianza dell’ex eurodeputato italiano è considerata molto critica e per questo motivo non è stato reso pubblico né il luogo né l’ora in cui sarà portato davanti alle autorità. Con un memorandum di 5 pagine con cui ha firmato Belgio In linea di principio, si impegna a dire la verità e solo la verità, dando nome e funzionamento al circuito. È l’unico modo in cui può salvare sua figlia, sua moglie e se stesso riducendo la pena a un anno. Se non dirà la verità, il memorandum verrà annullato e le conseguenze saranno dolorose perché ha già 68 anni e il processo dovrebbe iniziare quando avrà 72 anni.

Chi “daranno” i Pancheri?

Le indagini delle autorità belghe sul suo scandalo continuano in totale segretezza Catarro e ora pende dalle labbra del presunto artefice dello scandalo, Molo Antonio Pancheri. Infatti, voci a Bruxelles suggeriscono che il Pancheri intendesse dargli un nuovo nome e una nuova patria, come previsto dall’accordo stipulato con le Autorità.

Ci sono anche forti voci che entrerà nel parlamento francese. L’obiettivo di Pancheri è dimostrare di non essere lui l’artefice ma un semplice intermediario dello scandalo, additando come mandante il Qatar e che lui stesso è intervenuto per far oliare “qualcuno”.

Hanno chiesto di tornare in Italia

Contestualmente la figlia di Panzeri, Silvia, e la moglie Maria, hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione di Roma contro la decisione di estradarli a Belgio. Entrambi i casi saranno esaminati dalla Corte Suprema italiana il 31 gennaio. Un’altra persona coinvolta nello scandalo, l’eurodeputato italiano di centrosinistra Andrea Coccolino, è intervenuto oggi alla commissione affari giudiziari del Parlamento europeo, revocando l’immunità parlamentare e dichiarando di non avere alcuna responsabilità penale in relazione allo scandalo. Porta del Qatar.

Secondo le informazioni, la commissione affari legali voterà per rimuovere l’immunità dei parlamentari Andrea Coccolino e Mark Tarabella. Giovedì prossimo, Francesco Giorgi dovrebbe comparire davanti al consiglio delle indagini preliminari a Bruxelles per decidere se restare in carcere o essere rilasciato sulla parola. Nella sua ultima testimonianza, oltre al Qatar e al Marocco, ha coinvolto nello scandalo anche la Mauritania.

Alberta Trevisan

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