Italia: donne politiche e femminicidio – Economic Post

“Voglio ringraziare tutte le donne, che hanno lottato con costanza e coraggio e raggiunto risultati importanti. Le donne rappresentano una fonte inesauribile di forza, coesione e resistenza”, ha detto il primo ministro italiano Giorgia Meloni. Allo stesso tempo, per la prima volta anche il leader dell’opposizione italiana è una donna. Sono circa trentasette anni Eli Slaineche era appena stato eletto segretario del Pd.

Due protagonisti della vita politica del Paese con visioni completamente opposte. QUELLO Melone – che sottolinea spesso di essere madre – ritiene che non debbano esserci quote a favore delle donne, né nelle schede dei partiti, né nella pubblica amministrazione e negli affari privati. Ha persino chiesto di essere chiamato “primo ministro” nei documenti ufficiali, apparentemente prendendolo come un titolo più ufficiale. Quando gran parte della stampa espresse obiezioni e critiche, aggiunse che chiunque poteva usare gli articoli che gli piacevano.

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“Non sono una madre, sono gay e vivo con una donna, ma questo non significa, ovviamente, che io sia meno donna”, ha detto Slaine, di sinistra. Crede che in futuro nessuno dovrebbe chiedere alle donne politiche “a quali uomini si riferiscono”. Qualcosa che gli era successo spesso in passato. “L’unica cosa positiva in questo contesto per noi donne è che spesso gli uomini non si accorgono nemmeno che ci stiamo ponendo degli obiettivi e ci stiamo preparando a raggiungerli”, dice il nuovo segretario di “Democratici”.

Telefonata decisiva

Oggi, invece, i media lo sottolineano Italia continuare ad affrontare il tragico fenomeno del femminicidio. Dall’inizio dell’anno, venti donne sono state assassinate da partner attuali ed ex. Spesso accade dopo che una telefonata apparentemente garbata, dove i colpevoli chiedono un’ultima possibilità, un ultimo appuntamento, si trasforma in una trappola mortale. E oltre all’omicidio, c’è l’esercizio costante della violenza psicologica, le cui conseguenze sono quasi impossibili da calcolare, perché è un fenomeno molto difficile da registrare, soprattutto in ogni famiglia.

Deutsche Welle

Theodoros Andreadis-Syngellakis, Roma

Alberta Trevisan

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