Ha annunciato un aumento delle pene per i trafficanti che causano la morte di migranti e rifugiati

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni presiede, questo pomeriggio, una riunione di gabinetto tenutasi a Coutro, in Calabria. Ovvero, in un punto a poche decine di metri dalla battigia, il 26 febbraio si è verificato un naufragio che ha ucciso 72 tra immigrati e profughi.

In una conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, Meloni ha annunciato una serie di nuovi passi e iniziative per affrontare rifugiati e immigrati. Come ha sottolineato, il suo governo ha deciso di concentrarsi sulla lotta alle attività dei trafficanti. Secondo quanto deciso, la pena per i commercianti aumenterebbe dall’attuale massimo di quindici anni a trent’anni. Saranno previste sanzioni specifiche se gli operatori di viaggio, organizzati nel Mediterraneo da reti illegali di mercanti di schiavi, provocano la morte di migranti e rifugiati. Tale pena massima può essere irrogata anche nel caso in cui qualcuno dei passeggeri della nave perda la vita fuori dai confini italiani. “Si tratta di un reato di carattere universale. Vogliamo far capire a tutti che è nel loro interesse venire nel nostro Paese, per vie legali, e prepareremo un’apposita campagna di comunicazione”, ha sottolineato il presidente del Consiglio italiano.

Sulla base della decisione odierna, come sottolineato, verrà intensificato il processo di espulsione dei clandestini e verranno creati nuovi centri di accoglienza temporanea per coloro che sono decisi a rientrare.

“Abbiamo concordato il ritorno del flusso legale. L’attuale flusso avrà una durata di tre anni. Sarà data priorità ai lavoratori con formazione professionale riconosciuta in Italia, così come nei Paesi che informano i propri cittadini sui rischi di questi atti illegali per le strade”, ha detto Meloni.

Allo stesso tempo, ha sottolineato che “negli ultimi anni non è stato approvato alcun decreto per i flussi di immigrati regolari, a causa della crescente dimensione dell’immigrazione clandestina”. Qualcosa che ha definito “inaccettabile”.

Il Presidente del Consiglio italiano ha infine sottolineato che il suo Paese si aspetta dall’Unione Europea nuove e sostanziali risposte, a cominciare da una cooperazione economica più consistente con la Tunisia, da dove, nell’ultimo periodo, partono molte navi di contrabbandieri, dirette alla Bassa Italia.

FONTE: APE-ME

Alberta Trevisan

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