In arrivo un nuovo periodo d’oro per l’Italia?

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Foto dei leader del G20 alla Fontana di Trevi che rievocano la celebre scena della “Dolce Vita”. L’Italia potrebbe vivere una rinascita

vertice recente G20 ha dato visibilità mondiale a Italia. Tra riunioni plenarie e bilaterali e visite turistiche, i capi di Stato e di governo hanno concordato di limitare il cambiamento climatico a 1,5 gradi, mantenere la ripresa economica mondiale e garantire i vaccini ai Paesi più poveri. Fu un successo per l’Italia.

Forse il momento clou più emblematico è la foto in Fontana di Trevi. Questa è una foto che passerà alla storia.

Non sono solo i leader che sono stati rappresentati insieme in luoghi pubblici e storici. Era anche la prima volta che apparivano insieme dopo l’inizio della pandemia e, soprattutto, erano senza maschera.

Guardando la foto, è quasi impossibile non pensare alla famosa scena di “Dolce Vita” con Marcello Mastroianni e Anita Erkberg che fanno il bagno Fontana. Era il 1960. Roma era la città ospitante delle Olimpiadi e l’Italia stava per iniziarle boom economico. Nei decenni successivi, il PIL pro capite italiano è cresciuto a un tasso del 5% annuo. L’Italia uscì così dal difficile dopoguerra e tornò ad essere uno dei paesi più ricchi del mondo.

Oggi, tra più di 60 anni, l’Italia è in grado di vivere una rinascita. Non lo so, si tratta solo della centralità diplomatica conquistata con l’organizzazione G20 ma da una serie di fenomeni.

  1. Primo, l’orgoglio per i recenti successi culturali e sportivi. A maggio il gruppo italiano Måneskin ha vinto l’Eurovision, il festival europeo della canzone. Poi, l’Italia ha alzato la Coppa dei Campioni, 53 anni dopo la sua ultima vittoria. Alle Olimpiadi di Tokyo Gianmarco Tamberi vinse l’oro nel salto in alto e quindici minuti dopo Marcell Jacobs nei 100 metri. Pochi giorni dopo, la squadra italiana ha vinto la staffetta 4×100 maschile. Sono successi storici. Infine, la squadra olimpica italiana è riuscita a superare il record di medaglie olimpiche. dal 1960.
  2. In secondo luogo, da febbraio tutti i partiti politici italiani si sono impegnati a sostenere il governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi, ex governatore della Banca centrale europea e salvatore dell’euro. In altre parole, tutti i partiti politici si sono assunti la responsabilità di questo momento difficile del Paese. Nessun altro Paese occidentale ha affrontato una crisi pandemica con una maggioranza così ampia. L’unico partito che non ha voluto sostenere il governo è stato Fratelli d’Italia che alle ultime elezioni ha ottenuto il 4% dei voti. Oggi la coalizione di governo è composta da democratici, populisti, liberali e nazionalisti. Ma non è tutto governo. Era il Governo Draghi. Il Primo Ministro prende le decisioni e il Parlamento vota le sue proposte. Per questo, pur avendo una maggioranza eterogenea, il governo di Draghi è credibile sia nei confronti dei cittadini che dei leader mondiali. Oggi il 75% degli italiani approva il governo Draghi.
  3. Terzo, il successo della campagna vaccinale. Come il resto d’Europa, l’Italia ha introdotto l’obbligo di esibire un permesso sanitario per recarsi al ristorante, bar, cinema o teatro. Poi, nelle ultime tre settimane, il governo italiano ha fatto un ulteriore passo avanti estendendo gli obblighi di lavoro. Il risultato è che l’Italia ha una percentuale di vaccinati più alta (72%) rispetto a Francia (68%), Regno Unito (67%) e Germania (66%). Per ora l’Italia non sta vivendo la quarta ondata come la Germania e non ha intenzione di reimporre restrizioni.
  4. Quarto, fondi europei. Avere accesso a 191,5 miliardi di euro del Recovery and Resilience Fund, parte in contributi a fondo perduto (68,9 miliardi di euro) e parte in prestiti (68,9 miliardi di euro) è un’occasione unica per rilanciare l’attività economica italiana. Questa è una situazione simile a quella degli anni ’50, quando il Piano Marshall finanziò la ricostruzione delle nazioni europee dilaniate dalla guerra. Ora i fondi europei possono rilanciare l’economia italiana grazie a investimenti in tre macro aree: digitalizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale.
  5. In quinto luogo, la forte ripresa economica ha sorpreso molti. Anche il governo italiano, che diverse settimane fa ha previsto un rimbalzo del 6% del PIL. Ma nei giorni scorsi l’Istat, l’istituto italiano di statistica, ha dichiarato che la crescita nei primi 9 mesi di quest’anno è stata del 6,1%. In altre parole, con buoni dati nell’ultimo trimestre, il PIL italiano potrebbe crescere tra il 6,5% e il 7% nel 2021. Non è un fenomeno europeo. La Germania ha tagliato le sue previsioni di crescita al 2,4%. L’euforia per l’economia ha contagiato la Borsa di Milano, che scambia allo stesso livello del 2007.

Una serie di fattori fa sì che l’Italia possa recuperare i livelli di attività economica pre-pandemia nel primo trimestre del 2022. È un risultato che sarebbe sembrato impensabile solo poche settimane fa ma, allo stesso tempo, nessuno vuole festeggiare. . La pandemia ha ucciso 132mila italiani e, solo tra il 2019 e il 2020, il numero assoluto dei poveri è passato da 1,1 a 1,6 milioni.

Inoltre, il governo Draghi sa che ora deve affrontare due problemi unicamente italiani. Il primo è non cadere in una crisi politica. La presenza di Draghi garantisce stabilità, ma non durerà per sempre. Una crisi di governo può alla fine minare la credibilità di un paese e, quindi, la sua economia. Scelta di Presidente della Repubblica a gennaio sarà il prossimo banco di prova. Nessuno può escludere che lo stesso Draghi venga eletto e ne seguirà una crisi di governo.

Il secondo è gettare le basi per una crescita a lungo termine. Il recupero dei livelli del PIL pre-pandemia è il minimo indispensabile che la società si aspetta. Ma tieni presente che il PIL del 2019 è ancora inferiore al PIL del 2007. Occorre quindi raggiungere un tasso di crescita superiore alla media europea. Facendo tutto bene, dopo più di 10 anni di stagnazione economica e declino generale, l’Italia potrebbe avviarsi verso una rinascita.

Emiliano Brichese

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