STefano Domenicali guida l’ammiraglia di F1 dal 2020, resistendo brillantemente al peggio della pandemia per riportare il campionato dov’è adesso, inondato di spettatori e richieste di gare in tutto il mondo. Ha ricevuto il MARCA al primo salone ufficiale della F1 in tre quarti di secolo, dove ha scelto Madrid. “Abbiamo pensato che fosse il posto giusto”, ha avanzato.
CHIEDERE. Inevitabilmente il problema è sul tavolo. Madrid vuole la F1, può essere Madrid?
RISPOSTA. Lavorano per portare la gara e la F1 è felice di avere così tanti candidati perché sta diventando sempre più popolare in tutto il mondo, conosciamo la passione che c’è in Spagna, ho lavorato con Fernando e lo conosco bene. È bello vedere come l’interesse continui a crescere in Spagna anche per Carlos, ed è una grande notizia per noi che sia Madrid che Barcellona vogliano la F1.
D. Ma uno ha il contratto e vuole rinnovare e due sono nello stesso Paese, solo Italia e Stati Uniti…
R. Nella vita non si può mai dire mai, certo, ma le due gare in Spagna sono molto complicate. .
Mai dire di no, ma le due gare in Spagna che ho visto sono state molto complicate
D. Gli effetti di questa esposizione dovrebbero essere immediati. Cosa ti aspetti?
R. Successo e creazione di fan perché colleghiamo passato e futuro, insegniamo agli eroi passato e presente, l’evoluzione della sicurezza, che è incredibile con il telaio Grosjean in fiamme, che per me è la “Gioconda” di questo museo, il casco, i vestiti, la tecnologia… siamo molto soddisfatti, questo è il momento. Insegna cos’è, era e sarà la F1 e cosa c’è dietro, facendo appello a chi la conosce e la ama ea chi non la conosce.
Q. Sembra che possano fare qualsiasi cosa con la F1, l’hanno messa in un razzo, mentre prima le regole erano scritte nella pietra…
R. Siamo in una modalità “push” con qualsiasi cosa, dal networking a tutti i tipi di azioni, portando le persone agli eventi, migliorando le esperienze, espandendo i fan con Netflix… stiamo vivendo un momento bellissimo con grande attenzione e diversità a livello mondiale, donne, ragazze che guardano le gare, abbiamo collegato, piloti e fan, tutti.
D. Sembra uno sport diverso dai tempi di Ecclestone
R. Vediamo, siamo onesti, Bernie ha inventato la Formula 1, e tutti noi che siamo in affari ora dovremmo ricordarcelo sempre, ma ci sono momenti nella vita, quando arriva la libertà di questa cosa, quando aggiungiamo qualche nuovo input, è diverso lo sport sì, il mondo dello spettacolo e il contesto è cambiato.
Potremmo fare 30 gare, e anche di più, ma crediamo che il saldo tra domanda e offerta sia 23 o 24
D. E tutti i circuiti fuori dalla tradizione e inseriti nelle città, sarà così fino alla fine?
R. Vediamo, quello che vogliamo è un premio principale diverso l’uno dall’altro, ognuno dovrebbe offrire un’esperienza diversa, non solo quello che si vede in pista, ma quello che si gode fuori, che è anche importante, dal ‘ Fan di ‘Zone’, che collegano passato e futuro. Lo facciamo anche con la stampa tradizionale e nuova, i canali di comunicazione abituali e quelli più moderni come YouTube, serie…
D. Finché non raggiungi le 30 gare? 35?
R. No, vediamo, non si sa mai, ricorda che fino a poco tempo fa avevamo 15 anni ed è difficile pensare a 17, e ora siamo in un momento in cui possiamo farne 30 e anche di più, abbiamo delle richieste, ma noi vogliamo mantenere 23 o 24 perché crediamo che sia il giusto equilibrio tra domanda, domanda e offerta. Ma questo solo perché la F1 sta crescendo, c’è interesse e c’è attenzione.
D. Ritorno sulla Terra… La Ferrari ha fatto un passo o due nella parte posteriore della sua testa. Come vedi il tuo ex e Carlos Sainz?
R. Non posso davvero dire molto sulla Ferrari a causa di dove mi trovo in questo momento, ma vedo che Carlos è molto, molto motivato a sfruttarla al meglio ed è in ottima forma. Il consiglio che sto per darti, anche se non credo tu ne abbia bisogno, figuriamoci guardando la famiglia intorno a te, è di concentrarti completamente sul tuo lavoro, massimizzando i tuoi profitti, e otterrai ciò che meriti. È molto talentuoso, giovane e motivato, con un profilo molto interessante e molto legato alle persone.
Red Bull e Verstappen sono molto forti, ma Fernando se ha una macchina forte… può farcela, senza dubbio, non ha paura
D. E l’altro tuo ex, Fernando Alonso, invece, ha iniziato dove meno te l’aspettavi, lottando vicino alla vittoria.
R. La verità è vederlo alla grande, sarà il più felice, al di là della sua famiglia e dei suoi amici, a vederlo vincere ancora. Se lo è meritato, purtroppo con lui abbiamo perso due titoli nelle ultime gare (2010 ad Abu Dhabi e 2012 in Brasile), e questa è la vita e lo sport, ma tutto ciò dimostra quanto sia forte, un grande esempio per le generazioni che verranno. per non arrendersi mai. Non vedo l’ora di vederlo lottare per quella 33esima vittoria, sono entusiasta di vederlo lottare come leader. È unico.
D. L’hai visto competere per il titolo contro Verstappen e questa Red Bull?
R. Sì, Max è forte, è un grande pilota, ma se dai a Fernando una macchina forte… può farcela, senza dubbio, non ha paura. È uno dei migliori della storia, allora come adesso, è ancora in giro, sarà sicuramente il protagonista di quella stagione.
D. Tornare a questa testa è un sogno che si avvera per la F1?
R. Certo, è una bella storia, perché vedi un ventenne come Verstappen così concentrato e maturo, e vedi Fernando a 41 anni capace di lottare ed essere lì, così forte, è solo magia, è magia. Fantastico, ma non solo per la Spagna, se guardi in giro per il mondo e l’abbiamo visto in Bahrain e in Arabia, ci sono tante persone con le bandiere, giovani e meno giovani, è fantastico, e sai perché? Perché tutti i Piloti ora sono così connessi ai social network da potersi connettere con una nuova generazione, sangue fresco per la F1 che li vede come i nuovi eroi.
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