Da Savas D. Vlassis
Anche se siamo in un periodo pre-elettorale che di solito “congela” alcuni sviluppi a livello di decisioni politiche, non mancano le pubblicazioni quotidiane sugli sviluppi o le tendenze nei vari programmi di armi dell’ABRI. Tuttavia, ci sono state segnalazioni secondo cui il governo intende lasciare le decisioni finali anche sui programmi più “maturi” a dopo le elezioni.
Quello che sembra essere stato dimenticato ma legato allo spazio è il desiderio di Atene di concludere un accordo di cooperazione per la difesa con paesi amici, che sarà accompagnato da un importante programma di armamenti. HYTHA N. Panagiotopoulos ha parlato direttamente ad accreditati editori, di tale interesse, al quale Italia e Germania hanno manifestato la volontà di rispondere. Da parte di entrambi i Paesi, le case industriali hanno mostrato interesse ad investire nel settore cantieristico (l’italiana Fincantieri) e nel settore dei sistemi di difesa terrestre (la tedesca Rheinmetall con KMW-KNDS).
Poiché gli accordi di cooperazione per la difesa sono decisioni puramente politiche, potrebbero teoricamente precedere qualsiasi firma di contratti per la fornitura di materiali per la difesa. Ci sono, però, questioni che sembrano mettere in difficoltà il presidente del Consiglio, in quanto l’atto di trasmettere agli stranieri il bilinguismo del governo, suscita dubbi e ripensamenti. La manipolazione e l’esecuzione di alcuni programmi ha causato disagio a Maximos poiché si è scoperto che attori del Ministero della Salute e del GDAEE stavano promuovendo diverse “linee” di politica informatica che erano state formulate e comunicate agli stranieri. Non a caso, qualche mese fa, il Presidente del Consiglio ha coinvolto nell’arsenale il Consigliere per la sicurezza nazionale, indicazione dalle tante interpretazioni ma sostanzialmente segno di intenti a chiarire decisioni per chiarire ruoli e pretendere rispetto rispondente, con il governo centrale. politiche redatte.
Questa situazione non passa inosservata alle ambasciate dei paesi esteri, che di solito informano con competenza sugli atteggiamenti apparentemente inspiegabili o “strani” del governo greco. I commenti non sono affatto lusinghieri in quanto descrivono situazioni passate in cui i circuiti hanno promosso selettivamente programmi e accordi con metodi illegali. Ciò non è affatto positivo per il prestigio e la serietà di Atene, mentre tutta la situazione solleva interrogativi per lo stesso presidente del Consiglio oltre che per il ministero della Salute competente.
Poiché il Presidente del Consiglio avrà l’opportunità di incontrare il Primo Ministro Meloni e il Cancelliere Soltz al vertice di Bruxelles del 23 e 24 marzo, si prevede che discuterà anche di un possibile accordo di cooperazione per la difesa. Si nota che Athena è uno che ha sollevato dimensioni specifiche ed è chiaro che i partner si aspettano che il primo ministro lo apra nelle discussioni tra di loro.
La visita odierna del Ministro della Difesa italiano ad Atene e il suo incontro con Maximos, anch’egli presente al Ministero della Difesa, è un segnale che a causa della spiacevole situazione che si è venuta a creare, il Presidente del Consiglio si sta ora facendo carico personalmente. La visita può essere considerata come preparazione alla messa a punto dell’agenda che sarà discussa da Mitsotakis – Meloni a Bruxelles. Una mossa simile non era stata fatta nel periodo precedente con il nuovo ministro della Difesa tedesco, che nonostante informazioni attendibili è disposto a procedere dinamicamente con un accordo di cooperazione per la difesa, non è ancora ampiamente noto quale messaggio abbia trasmesso all’omologo greco durante l’incontro. tra loro nei forum internazionali. Il silenzio però, per il caso Athena inclinato, non era di buon auspicio.
È interessante che in alcuni media greci ci sia un approccio calunnioso all’attuale rapporto di difesa del paese con la Germania. A titolo indicativo, è stata diffusa la disinformazione secondo cui lo scambio – concessione dei restanti 20 blindati Marder 1A3 dei 40 concordati era crollata e l’interesse mostrato da Atene per una composizione stragiudiziale di annose questioni irrisolte con la società tedesca, in il contesto di una soluzione che reciproca, sottovalutata. Pertanto, per quanto riguarda il programma delle corvette, si presume che non si possa parlare di un accordo di cooperazione per la difesa con Roma. Il chiarimento delle questioni è atteso a breve.
Accordi di cooperazione per la difesa con Italia e Germania – Perché corvette, TOMA, carri armati sono stati ritardati
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