A Trieste la banchina blocca l’ingresso alla maggior parte del settore commerciale del porto. Mobilitazione parallela ad Ancona, con le auto in coda nelle strade fuori dal porto. Una cinquantina di lavoratori si erano radunati anche davanti a uno degli ingressi del porto di Genova.
Contemporaneamente, alla base militare di Sigonela in Sicilia, alle sette del mattino, per la prima volta nella storia, una trentina tra uomini e donne dell’Aeronautica Militare, hanno messo in scena un sit-in contro il vialetto verde.
Il governo di Mario Draghi, però, ha chiarito che non si tirerà indietro. Ci sono problemi, soprattutto con portuali e camionisti, un terzo dei quali non è stato vaccinato e non può ottenere i permessi.
In questa fase, l’unica cosa che il governo è disposto a fare è aumentare le agevolazioni fiscali per i datori di lavoro che pagheranno per i test rapidi per i lavoratori non vaccinati.
Nuova intensità con antivaccino prevedibile
Tuttavia, da Trieste, anche i lavoratori portuali (per lo più dei sindacati autonomi locali) non hanno accettato questa soluzione e hanno chiesto la revoca della carta verde. “E’ escluso”, ha risposto il governo. “Inoltre, non ha senso ritardarlo, perché con questo passaggio il tasso di nuove vaccinazioni è aumentato notevolmente nell’ultimo mese”, ha affermato il ministro del Lavoro italiano Andrea Orlando.
Bisognerà vedere come si evolverà l’intera situazione nei prossimi giorni. Se ci saranno problemi significativi soprattutto in termini di consegna della merce. Già domani, con la mobilitazione dei sindacati per la libertà e la democrazia (che si terrà nel centro della capitale italiana) ma anche con possibili manifestazioni di vaccinatori, le tensioni potrebbero riaccendersi pericolosamente.
Theodoros Andreadis Siggelakis, Roma
“Amante della musica aspirante. Scrittore. Avido esperto di birra. Lettore pluripremiato. Studioso di social media. Esperto di cibo a misura di hipster. Pioniere della TV.”