6 Paesi femminili – La competizione come parola chiave, alcune rivelazioni… Cosa ricordare del Tournoi des Bleues

Dopo un perfetto inizio di torneo, sabato 29 aprile i Bleues hanno finalmente perso contro l’Inghilterra (38-33). Il tandem di Gaëlle Mignot e David Ortiz ha usato molta strategia per portare i Bleues a questa finale dove Audrey Forlani e i suoi compagni di squadra hanno avuto la spalla per vincere il Grande Slam.

  • Inizia quasi da zero

Dopo un terzo posto ai Mondiali di novembre e la partenza dell’allora allenatore, Thomas Darracq, era il momento giusto per i Bleues di ricominciare da capo. E per la loro prima competizione alla guida di Les Bleues, Gaëlle Mignot e David Ortiz non vedono l’ora di scrivere nuove pagine. Il dato più eclatante di questo desiderio è l’annuncio del capitano Gaëlle Hermet, dopo 5 anni, a favore di Audrey Forlani.

La terza fila dello Stade Toulousain, tuttavia, ha salutato gli sforzi della coppia di allenatori all’annuncio: “Mi hanno accettato per un colloquio e mi hanno spiegato perché non volevano reintegrarmi come capitano. Certo, ho capito il loro approccio! È stato molto ben accolto e spiegato molto bene: la voglia di ricominciare da capo, di offrire tutti la possibilità di mettersi alla prova, di iniziare su un piano di parità e che possiamo attrarci a vicenda”.

  • La parola chiave: emulazione

Nella prosecuzione di questa logica di ricostruzione, Mignot e Ortiz hanno saputo capitalizzare il gruppo ricco e diversificato di cui hanno approfittato: 15 cambi nel XV titolare su 5 partite del Torneo. Certo, gli infortuni di Manaé Feleu e Pauline Bourdon e la squalifica di Anaëlle Deshaye hanno imposto molti di questi cambiamenti, ma soprattutto il desiderio degli allenatori di mettere insieme la squadra più competitiva possibile. “Guardiamo a lungo termine. Fa parte della forza del nostro gruppo avere giocatori versatili, che possiamo provare in vari ruoli e su cui possiamo contare per costruire la nostra identità” ha sfogato Gaëlle Mignot prima della partita contro la Scozia.

  • Divulgazione di Arbez, Riffoneau e Mwayembe

Il torneo del 2023 segna un vero e proprio passaggio generazionale e molti giocatori possono festeggiare il loro esordio. Così come Carla Arbez che ha fatto la sua prima selezione contro l’Italia il 26 marzo. Subentrato Jessy Trémoulière, il turno di apertura per lo Stade Bordelais ha dimostrato di meritare il suo posto nel girone con azioni sempre rilevanti non appena entra in campo.

Subentrato contro l’Irlanda, anche Elisa Riffoneau stava muovendo i primi passi in nazionale. Rinnovato contro Scozia e Galles, ancora in panchina, il tallonatore ha fatto un altro lavoro non brillante ma porta comunque le sue qualità in un girone più ricco. In panchina anche Ambre Mwayembe. Tuttavia, a soli 18 anni, il giocatore del Grenoble ha già iniziato bene con la squadra francese. Sicuramente tutti e tre ricorderanno questa edizione 2023.

  • L’Inghilterra, la bestia nera dei Blues

Stesso scenario dal 2020: Francia contro Italia, Irlanda, Scozia e Galles per scontrarsi finalmente con l’Inghilterra. Anche questo sabato 29 aprile 2023, il XV francese, per quanto promettente possa essere la competizione, non ha saputo mostrare abbastanza passione per battere gli uomini di Simon Middleton. Dal loro titolo nel 2018, i Bleues devono ancora trionfare nel Torneo 6 Nazioni. Tuttavia, si sentono pronti e il Grande Slam non sarà troppo per apprezzare gli sforzi del loro nuovo gruppo e staff.

Le giocatrici del XV francese possono vantare di essere state le attrici di due partite da record di presenze. Prima per la partita contro il Galles allo Stade des Alpes di Grenoble; domenica 23 aprile; che ha riunito una folla di 18.604 spettatori, la prima per una partita del Torneo 6 Nazioni femminile. Infine, per la finale contro l’Inghilterra di sabato 29 aprile, in cui si sono recati a Twickenham 58.498 spettatori: è stato il record di presenze per una partita di rugby femminile in tutte le competizioni. Il record precedente era stato stabilito lo scorso novembre alla finale dei Mondiali di Auckland, tra Nuova Zelanda e Inghilterra: 42.579 spettatori hanno assistito alla vittoria neozelandese.

Riccarda Fallaci

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